Livigno

Chiude l’ultima libreria attiva nel Piccolo Tibet

La Botia Noa, dal 1956 piccolo bazar, falegnameria, noleggio sci di legno.

Chiude l’ultima libreria attiva nel Piccolo Tibet
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Chiude l’unica libreria di Livigno, La Botia Noa, nel 1956 piccolo bazar, falegnameria, noleggio sci di legno di Bepin e Natalina Cusini. Thomas Ruperto, il nipote, sceglie la via del tempo. Quello di cui, in 13 anni, per 356 giorni l’anno, non ha mai potuto godere. La libreria era un servizio, riferimento anche per le scuole, ritrovo sociale, polo culturale.

Racconto

"Mi spiace aver chiuso, mi verrà nostalgia. Non potevamo permetterci dipendenti, il lavoro era tutto di mamma Maura e mio. La società di oggi, incluso Livigno, porta tutto all’estremo, il traguardo si sposta sempre più in là e ciò genera stress: non avevo mai la possibilità di staccare; appesantito, mi sentivo ingabbiato, ho deciso di rallentare". Per dedicarsi alla famiglia (una moglie e tre figli) ai viaggi, a scrivere libri, le sue grandi passioni. In tanti hanno condiviso la scelta. La Botia Noa, libreria generalista, 6000 i titoli, specializzata in mappe e alpinismo, ha ospitato 30 presentazioni di libri, letture per bambini, corsi di lingua e pasticceria, diventerà una torrefazione per il caffè di qualità made in Livigno.

Giorgio Rocca

Per Ruperto resta una meravigliosa esperienza che gli ha permesso di scrivere quattro libri e arrivare ora a curare la biografia sportiva e umana di Giorgio Rocca, il campione di sci nato a Livigno (Hoeply editore). "Un bel passaggio, Rocca mi ha dato questa possibilità, per me un grande orgoglio". Chiudere il suo regno è stata una svolta coraggiosa, non senza rinunce, verso crescita e cambiamento, il suo futuro è work in progress: rimarrà legato a questo mondo; scrittore, editore, consulente, aiuterà due giovani ad avviare uno Spazio Libri in estate. Viaggerà. Il suo sito, tomis.it, rimane vivo: ultimo progetto, Diario di una vigna.

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