Bormio

Bormio Terme al top con "Tecnobody"

Siglata una partnership con la società di Bergamo che sviluppa prodotti per la prevenzione, la performance sportiva e la riabilitazione fisica.

Bormio Terme al top con "Tecnobody"
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Il consiglio di amministrazione di Bormio Terme, presieduto da Naide Falcione, ha siglato un’importante partnership con ‘Tecnobody dispositivi di riabilitazione e medicina sportiva’, società di Bergamo che sviluppa prodotti per la prevenzione, la performance sportiva (strumenti con cui gli atleti possono aggiungere armoniosità) riabilitazione fisica, con un occhio di riguardo alla fragilità. Gruppo presente in 10 mila ospedali nel mondo, 1000 centri di alta prestazione in Italia, laboratorio in cui producono e innovano quello che i clienti desiderano. Tutto 100% made in Italy, con una filosofia grazie alla quale tecnologia e approccio olistico stanno mutando ospedali, centri benessere, palestre di tutto il mondo. Mercoledì, prove generali dei tre sofisticati macchinari, presso la sala zen delle Terme; giovedì, serata dedicata ai medici specialisti e di base; si sono succeduti i test dei top players e testimonial, ossia gli atleti. Arianna Fontana (short track), Pietro Zazzi, Federica Sosio (sci alpino), Maicol Rastelli, Michele Gasperi, Francesco Manzoni (sci nordico), Michele Molinari (biathlon), Elisa Desco e Andrea Prandi (corsa), Robert Antonioli, Samantha Bertolina (sci alpinismo). Sabato 15 maggio, la fruizione al pubblico.

Falcione

Così la presidente Falcione. "Bormio Terme diventerà uno dei centri migliori del mondo; avevamo bisogno di questa novità assoluta, di Tecnobody, che conta al suo interno 15 professionisti medico sanitari che lavorano sulla salute a 360 gradi; per noi un plus avere spinte che agevolino l’innovazione". Tutto è partito da Stefano Marcandelli (amministratore delegato Tecnoboby) a 17 anni campione italiano di lancio del giavellotto (75 metri). Entra nelle Fiamme Azzurre, poi l’infortunio alla spalla, l’operazione, la resa non più come prima; si licenzia per trascorrere 15 anni in centri di riabilitazione dove dare una mano alla fragilità che lui aveva toccato con mano e onorare suo padre Renato. "Mi ha insegnato a percepire, a sentirmi, sentire la terra sotto i piedi, ed io a capire la differenza fra un atleta e un campione; forte il desiderio di quantificare l’inquantificabile; la capacità di un atleta la si vede dalla dinamica; mi sono innamorato della fragilità. Quando un oggetto è rotto lo aggiusti e tiri fuori il meglio; quantificare la percezione è il vero valore aggiunto di questi macchinari, senza dimenticare che i dati vanno contestualizzati rispetto alla disciplina praticata. Nel 1994, in un garage, feci la prima macchina collegata a un pc, la prese il Don Gnocchi a Milano; abbiamo assicurato massimo supporto a Bormio Terme, perché Bormio è un’eccellenza che il mondo ci invidia".

Tecnica

Nei macchinari l’intelligenza artificiale supportata dall’uomo; siamo nell’era digitale. I dati di un atleta, o persona in riabilitazione, entrano nel server per fornire valutazioni di allenamento, di migliorie, trovare difetti e pregi, che ognuno conserverà nella sua chiavetta. Tra due mesi, pronta una APP. Dentro questa esperienza tutta italiana, c’è l’aspetto culturale. A fianco di Marcandelli: Renato Capurro direttore scientifico internazionale (medicina dello sport), Marco Gidoni (clinical specialist in scienze motorie), Massimiliano Leoni (fisioterapista, product specialist). Macchine che in due ore testano una squadra, come l’Atalanta. Bormio Terme preparerà quattro aree: riabilitazione, salute, bambini, hight sport performance atleti. Palpabile l’entusiasmo dell’assessore allo Sport Roberto Spechenhauser.

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