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Presentato a “Sentieri Letterari” il nuovo libro di Andrea Riccardi sul futuro della Chiesa

Volume dal titolo “La Chiesa brucia? - Crisi e futuro del Cristianesimo”

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Quale futuro per la Chiesa entrata innegabilmente in crisi ormai da tempo ma contemporaneamente alle prese con una radicale trasformazione, non esente dalle sollecitazioni sociali e civili del Novecento e del presente? Questa la domanda al centro del libro di Andrea Riccardi “La Chiesa brucia? - Crisi e futuro del Cristianesimo” (Laterza), presentato ieri nella conferenza online organizzata dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio e Cremona nell’ambito della rassegna “Sentieri letterari nella contemporaneità”. Riccardi è stato intervistato da Simone Bergamini, esperto di politiche formative, con gli interventi di Marco Impagliazzo, presidente Comunità di Sant’Egidio, della senatrice Valeria Fedeli, Ferruccio De Bortoli, Fabio Molinari, dirigente dell’UST di Sondrio, e del prefetto di Sondrio, Salvatore Rosario Pasquariello.

Crisi

«Non ho una ricetta di fronte a questa crisi – ha esordito Andrea Riccardi, autore del libro –. Secondo me è immensa, è come il fuoco di Notre-Dame. Credo che la crisi sia molto profonda e che ci sia una tentazione: smettere di interrogarsi. Per me l’unica formula è pensare e discutere. Nella Chiesa sono nato in un periodo in cui, come esperienza di fede, si discuteva: il post-Concilio. Oggi si è smesso di discutere e molti convegni sembrano organizzati con un finale già scritto.

La fine del Comunismo ha avuto un effetto sulla Chiesa simile al “Cosa sarà Roma senza Cartagine?”. Davanti all’incendio anche i laici francesi erano preoccupati. Mai un presidente francese aveva incontrato i vescovi. La crisi in Francia è vastissima. Il mio non è però un libro pessimista.

Un mondo è crollato: una Chiesa verticistica, alla quale pian piano sono mancati i quadri, perché era una Chiesa maschile. Se pensiamo oggi alle nostre parrocchie, sono sostanzialmente rette da donne ma in figura di ausiliarie al di fuori dai quadri ufficiali.

Si tratta di creare una alleanza fra uomini e donne, una comunione dinamica. Vedo pochi teologi, pochi pensieri lunghi e poco coinvolgimento dei sentimenti delle donne e degli uomini. Siamo fuori dalla storia, dobbiamo riagganciarla e non è così difficile. È fuori dalla porta, come dice Papa Francesco.

Senza pretese di egemonia ma con la volontà di esserci. La Chiesa di maggioranza è finita. C’è una Chiesa di minoranza che si ripiega tradizionalmente su di sé».

Collasso

«Riccardi è un uomo che si fa domande da studioso di storia, e la grande domanda di questo libro è: c’è un futuro nella Chiesa?– ha sottolineato Marco Impagliazzo, presidente Comunità di Sant’Egidio –. Il fatto che ci sia un punto interrogativo sulla copertina di questo libro deve far pensare: non sono domande, queste, che cadono nel nulla.

Chi leggerà il libro troverà infatti anche delle risposte, fra cui il futuro del ruolo della donna nella Chiesa. Servono per evitare un collasso di questa Chiesa, un collasso che l’autore legge in un tempo lungo. Né crescita né declino nel libro di Riccardi ma crisi nel suo senso etimologico.

Di crisi parliamo da tanto tempo, e forse è venuto il momento di fare qualche scelta.

Nei due capitoli finali troveremo delle risposte molto utili e interessanti. Riccardi supera il tema della secolarizzazione. Forse quello che si chiede è una chiesa più carismatica, meno moralista, un “cristianesimo affettivo” che parli più direttamente al cuore delle persone. Il problema è proprio tornare a parlare al cuore. Nella crisi della Chiesa c’è poi come sottofondo la crisi dell’autorità».

Qualcosa da raccontare davvero a tutti

«Da laica, sono rimasta particolarmente colpita dal libro per la grande capacità di analisi della crisi del Cristianesimo tradizionale: una crisi di movimenti, di partecipazione delle giovani generazioni e delle donne che ha rotto lo schema delle autorità – il commento della senatrice Valeria Fedeli, già Ministro dell’Istruzione –.

È una crisi che non si può rappezzare, un sommovimento internazionale forte. Quando al centro si mette la contemporaneità di queste spinte alla partecipazione si rompono le fondamenta di quanto ha retto fin qui le istituzioni. Un libro che va letto anche dal punto di vista storico. Questo è un libro che ha qualcosa da raccontare davvero a tutti».

Notre-Dame non era solo una chiesa che bruciava

«Riccardi ripropone immagini particolarmente significative, quelle dell’incendio di Notre-Dame, ma già nelle righe successive racconta di come quell’avvenimento abbia poi assunto un significato differente. In quell’episodio la Francia laica ha visto bruciare un po’ di se stessa, un po’ di valori della stessa Rivoluzione francese – ha fatto notare il giornalista Ferruccio De Bortoli –. Notre-Dame non era solo una chiesa che bruciava.

Lì c’erano anche i valori laici e forse laicisti di un paese che sembrava aver divorziato completamente dalla Chiesa. Non si riscopre solo la fede ma anche lo spirito repubblicano. Ho trovato questo misto di sentimenti significativo del fatto che anche un Paese divorziato dalla chiesa cattolica si riconoscesse in essa, come fosse preso da una sorta di incantamento storico.

Anche i valori civili di una società sono vicini alla storia contemporanea della Chiesa. Anche nel contesto italiano, quando parliamo di crisi, penso a quante volte lo Stato non è stato rappresentato in certi territori, e la Chiesa fosse invece presente in situazioni di grande povertà: preti di strada che sono stati anche ufficiali, rappresentanti di valori civili e occidentali di libertà e confronto. Hanno esercitato un ruolo laico che nel passato non erano stati chiamati a svolgere».

 

Tempo strano

Immancabile l’intervento di Salvatore Rosario Pasquariello, prefetto di Sondrio:

«L’incendio di Notre-Dame è stato un evento simbolico della scomparsa non di una chiesa ma della Chiesa. Il libro è un’analisi seria e senza sconti ma non disperata della situazione oggi. Viviamo in un tempo strano: da un lato la Chiesa è in declino, dall’altro esiste un interesse per il senso della vita ed esiste un nuovo entusiasmo religioso».

 

«Sono contento che il libro di Riccardi vada a chiudere questa rassegna, ricca di spunti di riflessione per i nostri studenti, verso i quali abbiamo il dovere di fornire materiale per formare un consapevole spirito di critica. Donerò alle scuole come sempre alcune decine di copie anche stavolta», ha dichiarato Fabio Molinari, dirigente scolastico dell’UST di Sondrio.

 

 

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