Anche in Valtellina i lavoratori hanno partecipato allo sciopero del Trasporto pubblico locale
Mobilitazione andata in scena martedì 1 giugno 2021.
Anche in provincia di Sondrio i lavoratori e le lavoratrici hanno partecipato allo sciopero del Trasporto pubblico locale martedì 1 giugno.
Nella giornata di martedì primo giugno si è svolta la mobilitazione di un’intera giornata promossa dalle segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna. In tutta la provincia di Sondrio, quindi, sono sospese varie corse degli autobus, tranne che nelle fasce garantite.
Rinnovo del contratto nazionale
«Si tratta del terzo sciopero di 24 ore per il rinnovo del contratto nazionale del settore, scaduto ormai da tre anni – afferma Andrea Frangiamore, segretario generale Filt-Cgil Sondrio –. Stiamo parlando di quasi duecento lavoratrici e lavoratori attivi dall’Alta Valtellina alla Valchiavenna in un settore essenziale, che hanno dimostrato grande senso di responsabilità durante la pandemia, mettendo a rischio la propria salute».
Autisti, impiegati, addetti alle biglietterie e tecnici delle officine hanno fornito un contributo essenziale anche durante le fasi peggiori della crisi sanitaria, ma le parti datoriali si rifiutano di sottoscrivere un accordo in grado di garantire miglioramenti delle condizioni lavorative, normative e salariali.
Prosegue Frangiamore.
«Si tratta di una chiusura ancora più incomprensibile visto che, con i diversi provvedimenti legislativi dei mesi scorsi, sono stati stanziati 2,8 miliardi di euro, in tutta Italia, a copertura dei mancati ricavi derivanti dalla vendita di biglietti e abbonamenti»
La trattativa fra organizzazioni dei lavoratori e associazioni delle imprese, come premesso, non è ancora entrata nel vivo a causa dell’indisponibilità dei rappresentanti delle aziende. Le ricadute, secondo la Filt-Cgil, colpiscono anche il servizio dedicato ai cittadini che, in un territorio di montagna come quello della provincia di Sondrio, utilizzano quotidianamente i pullman di linea. Senza dimenticare quei turisti per i quali gli autobus sono gli unici mezzi pubblici disponibili per raggiungere le località di montagna.
Conclude Frangiamore:
«Non ci dimenticheremo mai di sottolineare che, con le nostre richieste, vogliamo migliorare un servizio indispensabile per la collettività, per rispetto degli utenti, troppo spesso bistrattati per colpa di scelte che arrivano da altri centri decisionali e che spesso non si comprendono»