Pozze Briotti, recuperati gli antichi abbeveratoi
Un luogo che diventa attrattivo per turisti e residenti.
Un angolo delle Orobie Valtellinesi, nel comune di Ponte in Valtellina, che diventa attrattivo sia per i residenti che per i turisti e che si propone per le uscite didattiche delle scuole: un luogo di interesse naturalistico, da visitare e da vivere, le Pozze Briotti. Situato in località Dosso del Grillo, a mille metri di altezza, è stato ripristinato per iniziativa del Parco delle Orobie Valtellinesi che ha ottenuto la disponibilità dei proprietari privati delle aree e i finanziamenti del Piano di sviluppo rurale per la Lombardia dell'Unione Europea.
L'intervento di recupero ambientale, che ha richiesto un investimento di 100 mila euro, ha permesso di riqualificare lo stagno esistente e di valorizzare la biodiversità dell'area, attraverso le opere di bonifica e di ripristino. Ora si può passeggiare tutto attorno allo stagno e attraversarlo percorrendo un ponticello in legno con l'insegna del nome: Làach dè Famlong.
Pozze Briotti, un luogo naturale recuperato
Spiega il presidente del parco Doriano Codega:
"La pozza di abbeverata, alimentata in maniera naturale dall'acqua piovana, è al servizio della fauna locale, degli anfibi, dei rettili e anche degli ungulati che la sera la raggiungono. Grazie al finanziamento della Regione Lombardia abbiamo realizzato un importante intervento molto apprezzato da chi frequenta la zona e che durante l'estate potrà essere scoperto dai turisti".
E il coordinatore Claudio La Ragione aggiunge:
"Si tratta di un recupero ambientale con un interesse per la comunità locale, che già l'anno scorso, a lavori non ancora completati, aveva attirato molte persone. Insieme allo stagno al Dosso del Grillo è stata recuperata un'altra pozza di abbeverata più piccola, in località Piane, a 1400 metri di quota".
Come si arriva alle Pozze Briotti
Per arrivare alle Pozze Briotti si sale da Ponte in Valtellina verso Sazzo fino alla località Dosso del Grillo, dove si può lasciare l'auto nel parcheggio: il sentiero per raggiungerlo parte poco sotto, dalla strada principale, dove è stato posizionato un cartello informativo. Questo è l'unico accesso consentito: si imbocca il sentiero che scende verso la frazione Famlonga e lo si percorre fino alla prima diramazione, sulla destra. Il percorso di visita dello stagno è quello immediatamente esterno alla recinzione. Il cartello informativo elenca le regole di comportamento e invita ad evitare le attività inappropriate e dannose, quali la balneazione, poco igienica e pericolosa, il rilascio di pesci, tartarughe o altri animali non autoctoni. È il Parco delle Orobie Valtellinesi a svolgere attività di monitoraggio della fauna e della vegetazione dello stagno ma è fondamentale il contributo dei visitatori.
Il sindaco di Ponte Rino Vairetti conclude:
"Ringrazio il Parco delle Orobie per questo intervento: un perfetto esempio di recupero sia sul fronte della gestione delle acque che per la tutela della biodiversità. È stato realizzato in maniera ottimale per inserirsi nel contesto ambientale e sarà utile anche per le uscite didattiche di bambini e ragazzi".