Appello della CGIL: “Potenziare il servizio sociale in provincia di Sondrio per rafforzare la coesione sociale”
La Fp Cgil di Sondrio torna a parlare del ruolo degli assistenti sociali, quale nodo cruciale per rafforzare la solidarietà sociale.
Nella settimana in cui si inserisce la giornata mondiale del Servizio sociale 2021, 16 marzo, La Fp Cgil di Sondrio torna a parlare del ruolo degli assistenti sociali, quale nodo cruciale per rafforzare la solidarietà sociale, specie in momenti drammatici e caratterizzati da smarrimento, esclusione sociale e solitudine, come quelli in cui stiamo vivendo.
Servizi sociali
“Nelle scorse settimane, la categoria del pubblico impiego di Sondrio ha avviato numerose e proficue interlocuzioni con gli Enti provinciali che gestiscono, in maniera associata, le funzioni demandate dalla legge 328/00, che affida ai Comuni associati le funzioni amministrative concernenti i servizi sociali. - Spiegano Michela Turcatti e Leonardo Puleri della Segreteria Provinciale FP CGIL di Sondrio Obiettivo dell’iniziativa: sensibilizzare le Amministrazioni sulle misure contenute nella legge di Bilancio 2021, che introduce importanti novità e risorse, strutturali, per il rafforzamento e il potenziamento dei servizi sociali, fornendo contestualmente l’opportunità di costruire una rete strutturale del servizio sociale professionale. Un investimento che dovrebbe orientare tutte le amministrazioni a raggiungere il valore soglia di professionisti per abitanti, anche e soprattutto stabilizzando il personale precario”.
“Si tratta di un notevole passo in avanti, a 20 anni dalla legge 328, che consente di stabilizzare i servizi sociali, ne sostiene le necessità di strutturazione, indica le modalità per l'avvio della stabilizzazione del personale precario, oltre che al potenziamento, ex-novo, dei servizi sociali territoriali”, spiega Leonardo Puleri.“Nella nostra realtà provinciale – prosegue Puleri -, gli Uffici di Piano mandamentali hanno da tempo e prevalentemente operato una scelta di continuità e stabilità al personale e quindi, (in)direttamente, alla presa in carico del territorio, in un’ottica di potenziamento e di internalizzazione di servizi, azioni e prestazioni la cui natura pubblica è preminente rispetto a qualsiasi logica di esternalizzazione”, prosegue il sindacalista dalla sede di via Torelli.
Ruolo della Pubblica Amministrazione
“Riteniamo che il Servizio Sociale non sia una professione in saldo e denunciamo, da tempo, gli abusi e le distorsioni a cui conduce la pratica, sempre più diffusa e pervasiva, delle esternalizzazioni che determinano un graduale arretramento e snaturamento della funzione, a evidente ragione pubblica, di taluni servizi - sottolineano la Segretaria generale della categoria, Michela Turcatti, e Leonardo Puleri -; tali “pratiche” producono, de facto, una sostanziale squalifica e un depotenziamento del ruolo della Pubblica Amministrazione che delega funzioni proprie. Siamo fermamente convinti che assicurare i compiti del Servizio Sociale Professionale come livello essenziale in capo all’Ente Pubblico significhi garantire qualità, continuità e omogeneità dell’azione amministrativa a favore dei cittadini e delle comunità amministrate”.