Il fatto

Frontalieri: via libera del Senato all'accordo e primi passi per il Premo di Confine

Ora il provvedimento dovrà passare alla Camera. Entrerà in vigore l'1 gennaio 2024. Nulla cambia per chi già lavora in Svizzera

Frontalieri: via libera del Senato all'accordo e primi passi per il Premo di Confine
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Via libera unanime dall'aula del Senato ieri, mercoledì 1 febbraio 2023, all'accordo sulla nuova fiscalità dei frontalieri. Ora si attende il passaggio alla Camera e l'entrata in vigore del nuovo sistema, che riguarderà solo i nuovi frontalieri mentre per chi lo è già nulla cambia, a partire dall'1 gennaio 2024. Con l'introduzione del Premio di Confine annunciato la scorsa settimana dal ministro Giancarlo Giorgetti e dall'assessore regionale uscente Massimo Sertori nel convegno a Morbegno.

Frontalieri: via libera del Senato all'accordo e primi passi per il Premo di Confine

Il nuovo accordo prevede per chi verrà assunto in Svizzera dopo l'1 gennaio 2024 una tassazione diversa rispetto a quella in vigore oggi. La Svizzera tratterrà l'80% (oggi poco più del 60%) dell'imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. Questa categoria sarà tassata in via ordinaria anche in Italia con la tassazione elevtica che sarà detratta. Sono inoltre previsti una franchigia di 10 mila euro e altri benefici.

I commenti

Massimiliano Romeo, presidente dei senatori della Lega: “Se oggi chiudiamo un accordo che migliorerà la condizione dei lavoratori transfrontalieri nelle aree di confine lo dobbiamo all’impegno di Regione Lombardia e del presidente Attilio Fontana. Ci teniamo a fare un’operazione verità: chi ci attaccava ora riconosce che in questi anni ci eravamo mossi nella direzione giusta, attraverso incontri promossi da Regione Lombardia, che hanno coinvolto dal 2019 le Province e hanno portato a superare le criticità dell’accordo siglato dal governo Renzi nel 2015".

"Nostra priorità resta la tutela delle zone di confine. Nel provvedimento che votiamo oggi la Lega ha proposto delle modifiche in questa direzione, quali l’aumento della Naspi - erogata per i primi 3 mesi sul parametro svizzero - e l’utilizzo del Fondo previsto da questa legge per gli assegni integrativi dello stipendio dei lavoratori nei territori italiani di confine, per scongiurare la desertificazione produttiva di queste aree, dovuta alla maggiore competitività salariale dei territori oltre confine. Risultati importanti, che si aggiungono all’odg della Lega che impegna il governo a siglare un nuovo accordo per il telelavoro".

"Il voto di oggi è un primo segnale, che riflette la battaglia storica della Lega per l’istituzione delle Zes per le zone di confine, un’istanza che continueremo a portare avanti per tutelare quelle aree e renderle finalmente competitive, come abbiamo sempre fatto e continueremo a fare”.

E Candiani e Zoffili aggiungono: "“Siamo soddisfatti dell’approvazione in Senato del ddl per la ratifica degli accordi Italia-Svizzera per i lavoratori transfrontalieri, migliorato grazie all’intervento della Lega e all’interlocuzione svolta in questi anni da Regione Lombardia. Rispetto al trattato originario, con un emendamento a prima firma Garavaglia, inseriamo per la prima volta una norma che prevede che i fondi che derivano dalla tassazione dei frontalieri restino nei territori dei Comuni di confine, in forma di assegno a sostegno dello stipendio degli Italiani che lavorano nei nostri territori di confine".

"Nel passaggio alla Camera ci prefiggiamo anche di impegnare il governo a sostegno delle imprese, con regole che aprono la strada a una Zona Economica Speciale o una Zona Logistica Speciale, mettendo i territori nella condizione di essere finalmente competitivi a burocrazia zero, e scongiurando il problema della desertificazione economica. Riteniamo anche urgente intervenire strutturalmente sulla modalità di telelavoro, un’opportunità che deve essere normata, riflettendo quello che è stato fatto per gli accordi Francia-Svizzera.

Quello di oggi è un passo importante per tutelare aree penalizzate dalla concorrenza degli altri Paesi e ringraziamo il presidente Attilio Fontana per aver ascoltato le istanze dei territori coinvolti, ora concretizzate in un accordo che dovrà migliorare le condizioni dei lavoratori e rilanciare l’economia locale”.

Il Premio di Confine

Il voto di ieri apre di fatto il percorso all'introduzione del cosiddetto Premio di confine. Si tratta di un bonus, inizialmente di 200 euro netti in busta paga per i neoassunti, che sarà erogato ai lavoratori italiani delle zone vicine alla Svizzera, vale a dire fino a 20 chilometri in linea d'aria dalla frontiera. Sarà finanziato grazie al "tesoretto" che entrerà nelle casse dello Stato grazie al nuovo accordo con la Confederazione Elvetica e che dovrà essere destinato proprio ai territori che si trovano vicino al confine. Lo scopo, come hanno illustrato la scorsa settimana il ministro Giorgetti e l'assessore regionale Sertori, è di garantire stipendi più alti e ridurre così la concorrenza con i salari svizzeri consentendo alle imprese di Valtellina e Valchiavenna di trovare quella manodopera di cui hanno bisogno.

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