Giornata della Memoria 2022

Giornata della memoria: "coltivare la memoria storica e non lasciare che il ricordo sbiadisca".

Le parole della senatrice Segre rivolte ai giovani della nostra provincia

Giornata della memoria: "coltivare la memoria storica e non lasciare che il ricordo sbiadisca".
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“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”

Ieri mattina, giovedì 27 gennaio 2022, alla presenza del dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, dottor Fabio Molinari, si è tenuta la videoconferenza ideata dalla Consulta Provinciale Studentesca di Sondrio(CPS) in collaborazione con l’Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea(ISSREC).

Riprendendo le parole intrise di umanità che la senatrice Segre ha rivolto alla nostra provincia il Dirigente Molinari, nel suo saluto iniziale, ha voluto sottolineare l'importanza di «coltivare la memoria storica e non lasciare che il ricordo sbiadisca». La conferenza ha avuto come “topic” la storia di una giovane bambina ebrea di nazionalità tedesca, Regina Zimet, che, dopo molte peripezie causate dalla persecuzione, si è ritrovata a Morbegno ospite della famiglia Della Nave anch'essa latitante visti i suoi legami col mondo della resistenza. Il Presidente della CPS di Sondrio, Soufian Siate, nel suo intervento introduttivo ha fermamente sottolineato l'importanza del ricordo del passato e della lotta contro le disuguaglianze e l’odio: «Noi giovani non dobbiamo essere indifferenti davanti all'odio ed alle discriminazioni, noi giovani siamo il cambiamento. Dobbiamo sconfiggere questo virus. Il giorno della memoria deve essere tutti i giorni non solo il 27 gennaio», le parole di Siate.

L'incontro è proseguito con l'intervento della professoressa Fausta Messa, direttrice dell’ISSREC che, dopo aver porto i suoi saluti ai presenti, ha introdotto la storia editoriale, tutt'altro che priva di difficoltà, del libro “Al di là del ponte” che tratta, appunto, della storia di Regina. «Il Giorno della Memoria è l'occasione giusta per dire che è necessaria la solidarietà nel mondo. Infatti, la storia della famiglia Della Nave e della famiglia Zimet ne sono un esempio lampante – ha dichiarato la professoressa Messa al termine dell’incontro –. Inoltre l'Europa, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha conosciuto uno dei momenti più bui della sua storia: non sempre il progresso ci preserva dall’odio, l’unica arma per poterlo sconfiggere è la solidarietà».

Estremamente rilevante anche l’intervento, dal titolo “Regina Zimet, bambina nella Germania nazista: la fine di un’infanzia felice”, tenuto dalla professoressa Paola Rovagnati. La collaboratrice dell’Istituto, aiutandosi con vari aneddoti della vita di Regina, ha spiegato come il nazismo abbia radicalmente rovesciato la vita degli ebrei facendoli sentire addirittura stranieri in casa loro. «Conoscere la storia è necessario per ricordare sempre ciò che è successo. Non serve studiarla tanto per farlo», ha detto la professoressa.

A seguire il contributo del professor Daniele Chiarelli il quale ha raccontato ai ragazzi i numerosi pellegrinaggi che la famiglia Zimet fece in Italia: dal campo di Bengasi, ai tempi territorio coloniale italiano, al carcere di Poggioreale e dal campo di Ferramonti fino a Talamona e quindi San Bello, località del morbegnese. «Consiglio agli studenti e alle studentesse valtellinesi e valchiavennasche di conoscere la storia per poter affrontare al meglio il futuro», ha suggerito infine il professore.

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