Sertori: "Il nostro Piano Marshall si sta dimostrando vincente".
L?assessore regionale ha parlato anche di stazioni sciistiche e rifugi.
"Il Piano Marshall da 3 miliardi che assegna 350 milioni ai Comuni e 51 milioni alle Province sta dimostrandosi una scelta vincente: arrivano i primi riscontri, i sindaci - che conoscono bene i loro territori - sono molto soddisfatti perché possono avviare opere pubbliche necessarie, interventi per mettere in sicurezza aree su cui si sono verificati dissesti di tipo idrogeologico, impianti di illuminazione pubblica e scuole". Lo ha detto l'assessore regionale Massimo Sertori, titolare della delega a Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni nella diretta Facebook di ieri, martedì 19 maggio 2020, trasmessa sulla pagina Facebook di LombardiaNotizie online.
Piano Marshall lombardo
Sertori ha aggiunto: "Sono opere necessarie che si inseriscono in un percorso virtuoso che avrà anche positive ricadute occupazionali: i cantieri devono iniziare entro il 31 ottobre e questo significa che avremo oltre 1500 cantieri aperti. Anche le Province hanno un ruolo fondamentale, perché si occupano delle strade e degli edifici scolastici degli istituti superiori. Le risorse assegnate dalla Regione aiutano i territori a riprendersi".L'assessore regionale con delega alla Montagna ha anche commentato la recente delibera della Giunta che assegna 2,8 mln per la riqualificazione impianti piste da sci (LEGGI QUI LA NOTIZIA). "Un aiuto effettivo agli impianti di risalita - ha sottolineato - che nell'ultima ordinanza, valida fino al 31 maggio, rimangono chiusi. E' nostra intenzione verificare la possibilità di una loro riapertura in giugno, pensando soprattutto alla stagione turistica estiva". Quanto ai rifugi, che in questi giorni hanno registrato alcune criticità a seguito di quanto dispone l'ordinanza regionale (LEGGI QUI LE REGOLE DEL CAI) per il rispetto delle norme di sicurezza finalizzate alla prevenzione della diffusione del virus, l'assessore Sertori ha assicurato che "Regione Lombardia sta lavorando alla definizione di un protocollo condiviso con i gestori delle strutture". E ha concluso: "Ci rendiamo conto che questo genere di comportamenti sono difficili da inserire in un'ordinanza. Ecco perché vogliamo, come sempre, trovare le soluzioni migliori per consentire una fruizione sicura di queste strutture attraverso uno strumento agile come il Protocollo".