Cultura

Sernio omaggia Giovanni Della Bosca

Importante retrospettiva dell’artista a Palazzo Homodei dal 26 al 30 settembre.

Sernio omaggia Giovanni Della Bosca

Mostra artistica di assoluto prestigio a Sernio; una retrospettiva di Giovanni Della Bosca a Palazzo Homodei dal 26 al 30 settembre. Giovanni Della Bosca appartiene a quella generazione di artisti che, a partire dagli anni Settanta e Ottanta, hanno saputo interrogare in profondità il ruolo dell’arte nella società contemporanea. La sua ricerca nasce in un contesto di fermento culturale, segnato dal confronto con l’anti-arte e con i linguaggi dei mass media, ma prende subito una direzione autonoma e personale. Già nei suoi esordi, Della Bosca mostra un atteggiamento divergente rispetto al sistema dominante delle gallerie commerciali e del mercato cittadino. Non considera la pittura come una professione da esercitare per compiacere collezionisti o critici, ma come una necessità vitale, un’urgenza espressiva da coltivare in libertà. Da qui la scelta di percorrere vie laterali, esponendo spesso in spazi alternativi o autogestiti, e di misurarsi con formati e linguaggi poco allineati con le mode del momento. Negli anni Ottanta partecipa a esposizioni che segnano il riconoscimento della sua originalità: mostre collettive e personali in contesti sperimentali, in cui viene sottolineata la forza individuale della sua pittura.

Critica

La critica lo accosta a figure come Robinson e Ashcroft, artisti che rifiutano di farsi dettare i tempi e i temi dal mercato, preferendo tracciare un proprio percorso di ricerca. In questo senso, Della Bosca rappresenta un esempio di indipendenza creativa e di resistenza culturale, teso a mantenere l’arte come spazio di libertà. Il suo lavoro riflette una costante tensione tra tradizione e innovazione. Se da un lato affonda le radici nella pittura come linguaggio classico, dall’altro sperimenta forme e segni che dialogano con la contemporaneità, in un equilibrio dinamico tra memoria e invenzione. La sua è una pittura di osservazione e di meditazione, che restituisce al gesto e al colore una forza poetica, capace di evocare paesaggi interiori e visioni intime. Col tempo, la sua figura si è consolidata come una voce riconoscibile nel panorama artistico, pur mantenendo una posizione appartata, lontana dai riflettori e dalle strategie di mercato. Proprio questa coerenza gli ha consentito di diventare un punto di riferimento per chi vede nell’arte non un mestiere, ma un atto di verità. La retrospettiva allestita a Palazzo Homodei a partire dal 26 settembre rappresenta l’occasione per ripercorrere, con uno sguardo d’insieme, la sua intera parabola creativa. Le opere esposte documentano decenni di ricerca autonoma, segnata dalla coerenza e dalla passione di un artista che ha sempre scelto la strada più difficile: quella di restare fedele a se stesso. Attraverso questa mostra, Sernio rende omaggio a una figura che ha contribuito ad ampliare l’orizzonte dell’arte contemporanea, indicando la possibilità di un cammino libero, personale e radicalmente autentico.