200 Anni della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde: orgogliosi di queste radici
Azzone: "un'impresa che ha certamente cambiato l'essenza delle nostre comunità"
Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo celebrano i duecento anni dalla costituzione della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde (12 giugno 1823), la più antica banca lombarda che, operando nella regione economicamente più avanzata d’Italia, diventò un motore fondamentale del suo sviluppo economico e per la diffusione della cultura del risparmio. Attraverso gli utili della Cariplo, che venivano in larga parte ‘restituiti’ in beneficenza al territorio di riferimento, il circuito virtuoso risparmio/beneficenza trovò un formidabile slancio: le erogazioni, elargite ininterrottamente per un lunghissimo lasso di tempo, hanno infatti contribuito in modo rilevante alla creazione di un complesso sistema assistenziale che ha inciso in modo profondo e duraturo su alcune infrastrutture portanti della società lombarda (ospedali, asili, strutture assistenziali per i poveri in primis).
La storia
La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde nasce 200 anni fa, nel 1823, in quella che allora è una delle più fiorenti regioni dell’impero austriaco per favorire la formazione del risparmio familiare in Lombardia sulle tracce dell’attività della Commissione Centrale di Beneficenza che la istituisce.
Nel corso degli anni la Cariplo è cresciuta in patrimonio e solidità diventando un punto di riferimento per le aziende e per il Paese. Con la Grande Guerra si consolida la sensibilità sociale derivante dalle sue origini e nel secondo dopoguerra, Cariplo è tra le protagoniste della ricostruzione e del boom economico che ne segue, assecondando il suo portato di entusiasmo e di ottimismo. A partire dagli anni Sessanta, l'istituto è ormai di fatto una banca commerciale e nel ventennio successivo si assiste alla grande espansione territoriale di Cariplo in ambito nazionale ed internazionale.
Nel 1991, contestualmente all'incorporazione del già controllato Istituto Bancario Italiano e delle gestioni separate di Credito Fondiario, Credito Agrario e Opere Pubbliche, l'attività bancaria fu conferita a una nuova società, la Cariplo SpA. Nel 1998 il Banco Ambrosiano Veneto ha aggregato l'Istituto dando vita al gruppo Banca Intesa e, nel dicembre 2000, Cariplo è stata incorporata in Banca Intesa.
Intanto nel 1990 nell’ambito di un ampio processo di ristrutturazione del sistema creditizio, la Legge Amato/Carli avvia la privatizzazione delle Banche pubbliche con la trasformazione degli istituti di Diritto Pubblico e delle Casse di Risparmio in Società per Azioni aventi come principale azionista le Fondazioni di origine bancaria. La legge-delega del 1990 configura le fondazioni bancarie come holding pubbliche che gestiscono il pacchetto di controllo della banca partecipata senza poter esercitare attività bancaria: i dividendi sono intesi come reddito strumentale agli obiettivi statutari che sono da perseguire con «fini di interesse pubblico e di utilità sociale”. Le Fondazioni nate da questo processo hanno come missione istituzionale quella di proseguire nell’attività filantropica di beneficenza svolta fino ad allora dalle Casse.
Dal gennaio 1998, la Fondazione Cariplo ha completato definitivamente il processo di separazione da Cariplo Spa, avviando l’importante progetto industriale di sviluppo che ha portato alla costituzione di Banca Intesa, divenuto il primo gruppo creditizio nazionale, e che ha permesso alla Fondazione, grazie ai proventi derivanti dall’operazione, di entrare a far parte delle prime dieci fondazioni al mondo per patrimonio. In seguito alla fusione tra Banca Intesa e il Sanpaolo IMI, Fondazione Cariplo è ora tra i principali azionisti di Intesa Sanpaolo, uno dei gruppi bancari più importanti in Europa.
Le radici di Fondazione Cariplo
“Innanzitutto grazie a tutte le persone che hanno lavorato in Cariplo e in Fondazione. Sono le persone che fanno la storia delle istituzioni. Qui abbiamo due massimi rappresentanti: l'avvocato Guzzetti e il professor Bazoli, ma tengo a ricordare chi mi ha preceduto: il professor Fosti e il dottor Mazzotta. E grazie anche a tutti gli altri, migliaia di persone che hanno permesso di realizzare un'impresa che ha certamente cambiato l'essenza delle nostre comunità, sostenendole e rafforzandole, come ancora stiamo facendo ora e faremo in futuro" ha detto il Presidente, Giovanni Azzone.
Per Fondazione Cariplo c’è una data, 1816, che rappresenta perfettamente le nostre radici, le stesse radici, della Banca Cariplo e della Fondazione. Nel 1816 infatti, a Milano, fu costituito un organismo filantropico dai notabili dell’epoca in una città flagellata dalla povertà per occuparsi degli indigenti; quell’ente si chiamava Commissione Centrale di Beneficenza.
"Ci piace ricordare quella data come l’inizio della storia della Fondazione e, di fatto, dovremmo ricordarlo anche come l’inizio della storia della banca. Non a caso, infatti, l’organo di indirizzo che decide le strategie della nostra attività si chiama ancora Commissione Centrale di Beneficenza. Lavoro, persone, comunità da sempre al centro dell'operato della Cariplo Banca e oggi della Fondazione. Siamo orgogliosi di essere bati da queste solide radici e di portare avanti questi valori" ha proseguito Azzone.
Fu infatti quell’ente, nato nel 1816, che diede poi origine alla banca, la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, nel 1823, per sostenere l’economia e far ripartire un volano bloccato. Quegli uomini avevano ben chiaro che la beneficenza non bastava, occorreva uno sguardo verso il futuro, con un obiettivo: alimentare l’economia di un territorio, senza lasciare indietro nessuno. L’attività filantropica, quindi, è stata avviata prima dell’attività creditizia. Ha detto l’ex Presidente Giuseppe Guzzetti
“Dopo duecento anni siamo ancora qui: la fondazione che ha raccolto l’eredità filantropica dal 1991 e la banca oggi Intesa Sanpaolo impegnati proprio sui due fronti: da un lato la banca che è e rimane un grande attore del sistema economico e finanziario in Italia; ed è un’ azienda impegnata in una vasta azione di responsabilità sociale, molto spesso realizzata insieme a Fondazione Cariplo, ad esempio con il progetto Qu.Bì - La ricetta contro la povertà infantile nel contrasto alle povertà, proprio sulla città di Milano, la fondazione nella sua grande attenzione al territorio ha generato le fondazioni di comunità che stanno ancora più vicino alle persone e al terzo settore. Abbiamo bisogno del terzo pilastro, il terzo settore non solo per le encomiabili attività che svolgono perché sono baluardi di democrazia che stiamo perdendo. Il volontariato fa supplenza allo Stato"
L'aneddoto
Un aneddoto su tutti: nel 1959 il giovane venticinquenne, Carlo Rubbia scrisse una lettera alla Commissione Centrale di Beneficenza dalla Columbia University: “I miei più sentiti ringraziamenti per l’assegnazione della borsa di studio. Attualmente mi trovo a New York, partecipo alla Columbia University ad un esperimento di fisica nucleare da eseguirsi alla macchina acceleratrice di Nevis”. Carlo Rubbia tornerà in Italia e vincerà poi nel 1984 il premio Nobel per la fisica. Entrerà anni dopo a far parte della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, l’organo di indirizzo di Fondazione Cariplo, insieme ad un altro grande uomo di scienza, Renato Dulbecco.
L'archivio storico
L'archivio della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, con i suoi 4 km di documentazione dal 1472 al 2000, oltre 200.000 fotografie, migliaia di video, oggetti e volumi, costituisce un patrimonio inestimabile per la conoscenza e lo studio di quella che fu la più grande cassa di risparmio al mondo ed è consultabile presso l'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo in Via Morone 1 a Milano.
Il podcast ‘I 200 anni di Cariplo’ già disponibile su Intesa Sanpaolo On Air e il documentario ‘La buona crescita. 200 anni di Cariplo’, prodotto da 3D Produzioni con il sostegno di Intesa Sanpaolo, in programma sui canali Rai nel mese di gennaio, raccontano la storia della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde a partire da ciò che la Cassa è sempre stata per la gente lombarda: soccorso nei momenti difficili, promotrice del bene comune, motore del progresso della regione.