25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una piaga sociale da combattere con l'educazione
L'appello della Commissione Nazionale Realtà Femminile nella Famiglia Magistrale.
Oggi, 25 novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un fenomeno che, purtroppo, è ancora molto diffuso.
Violenza di genere
Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo una donna su tre ha subito una forma di violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita. In Italia, secondo i dati ISTAT, nel 2022 sono 61 le donne uccise da un partner o un ex partner, tutti di sesso maschile, sulla base delle informazioni disponibili ISTAT stima che i femminicidi siano 106, sul totale delle 126 donne uccise. In Italia i dati Istat inoltre mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
La violenza sulle donne è un fenomeno trasversale, che non ha confini di cultura, razza, religione o ceto sociale. Può essere fisica, psicologica, economica o sessuale, e può essere perpetrata da partner, familiari, conoscenti o estranei.
Le cause della violenza sulle donne sono complesse e multifattoriali. Tra queste, si possono annoverare i pregiudizi e gli stereotipi di genere, la mancanza di educazione all'affettività e alla sessualità, la disuguaglianza di genere e la violenza strutturale.
Per contrastare la violenza sulle donne è necessario un impegno da parte di tutti, a partire dalla scuola. La scuola ha un ruolo fondamentale nella promozione di una cultura di rispetto e di parità di genere. Attraverso l'educazione, è possibile contribuire a formare cittadini e cittadine consapevoli dei propri diritti e dei diritti degli altri, e capaci di costruire relazioni basate sul rispetto e sulla reciprocità.
L'appello
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Commissione Nazionale Realtà Femminile nella Famiglia Magistrale, un'associazione di insegnanti e formatori, lancia un appello a tutti i docenti e alle docenti.
"Noi Maestre e Maestri del Lavoro - si legge nell'appello firmato da Ornella Moroni, Console Provinciale - siamo chiamati a essere testimoni formativi. Non possiamo tirarci fuori da questa sfida educativa. Abbiamo la fortuna di entrare nelle scuole e dialogare con i giovani. Abbiamo l'obbligo di partecipare all'azione di prevenzione: essere parte di una riflessione individuale e collettiva".
L'appello invita i docenti a promuovere nelle scuole attività di sensibilizzazione e di prevenzione della violenza sulle donne. Attraverso attività didattiche, laboratori e confronti, è possibile aiutare i giovani a comprendere le cause e le conseguenze della violenza sulle donne, e a sviluppare competenze relazionali e comunicative che li rendano più capaci di costruire relazioni basate sul rispetto e sulla reciprocità.
La violenza sulle donne è una piaga sociale che deve essere combattuta con tutti i mezzi a nostra disposizione. L'educazione è una delle armi più potenti che abbiamo a disposizione per costruire un futuro in cui le donne possano vivere in sicurezza e in libertà.