parzialmente abrogativo

A Colico la raccolta firme per Referendum Eutanasia Legale

Appuntamento per venerdì 13 agosto 2021.

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Il Referendum per l’Eutanasia Legale è stato depositato lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione, alla presenza dei leader dell’Associazione Luca Coscioni, tra cui Marco Cappato, Filomena Gallo, Mina Welby, Marco Perduca e Rocco Berardo, insieme a rappresentanti del Comitato Promotore e ai famigliari di chi ha vissuto da vicino il dramma delle proibizioni sulle scelte di fine vita, come Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antoniani, i genitori e la sorella di Luca Coscioni - Anna, Rodolfo e Monica.

A Colico

La raccolta firme è partita lo scorso 17 giugno e punta a raccogliere 500.000 adesioni entro il 30 settembre.
A Colico sarà possibile firmare al tavolo organizzato in viale Padania dalle h.8 alle h.12 di venerdì 13 agosto 2021
Tutti gli altri punti firma qui: https://referendum.eutanasialegale.it/dove-firmare/

Referendum parzialmente abrogativo

Si tratta di un referendum parzialmente abrogativo dell’art. 579 c.p., sul cosiddetto omicidio del consenziente, l’unica fattispecie che nel nostro ordinamento assume un ruolo centrale nell’ambito delle scelte di fine vita, dal momento che non esiste una disciplina penale che proibisca in maniera espressa l’eutanasia. In assenza della menzione stessa del termine “eutanasia” nelle leggi italiane, la realizzazione di ciò che comunemente si intende per eutanasia attiva (sul modello olandese o belga) è impedito dal nostro ordinamento.

La legge

L’eutanasia attiva è, infatti, vietata sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta (art. 579 c.p. omicidio del consenziente), sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona (art. 580 c.p. istigazione e aiuto al suicidio), fatte salve le scriminanti introdotte dalla Consulta con la Sentenza Cappato.
Con il referendum parzialmente abrogativo dell’art. 579 c.p. (omicidio del consenziente), dunque si andrebbe da un lato a distinguere l’aiuto al suicidio, e dall’altro a depenalizzare l'eutanasia, attualmente vietata dalla fattispecie di omicidio del consenziente. QUI maggiori informazioni sul quesito referendario.

Devono decidere i cittadini

"E' arrivato il momento di far decidere ai cittadini su un tema che i politici si sono rifiutati di affrontare. Sono passati quasi otto anni da quando abbiamo depositato la proposta di legge per l'eutanasia legale, ma il Parlamento non l'ha discussa nemmeno per un minuto, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale. Se non si interviene ora con il referendum, il problema sarà spazzato sotto il tappeto ancora per molti anni, e noi non lo vogliamo permettere, per rispetto alle troppe persone costrette a subire condizioni di sofferenza insopportabile imposta dallo Stato italiano”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

Chiunque voglia attivarsi come volontario (organizzando un tavolo nel proprio Comune, partecipando a un tavolo organizzato da altri o, semplicemente, invitando i propri contatti a firmare il quesito) o come autenticatore delle firme (come avvocato, cancelliere, notaio, parlamentare, sindaco, assessore, consigliere comunale, consigliere regionale o dipendente comunale) può esprimere la propria disponibilità scrivendo a coordinamento@eutanasialegale.it o collegandosi sul sito http://referendum.eutanasialegale.it/

Numero bianco

Sul tema del fine vita, l’Associazione Luca Coscioni ha di recente lanciato anche un’altra iniziativa: il “Numero Bianco”, (06 9931 3409), la prima infoline per far luce sui diritti nel fine vita. Un unico numero, nazionale e gratuito, gestito da personale formato, volontari e professionisti, con l'obiettivo specifico di fornire informazioni chiare e utili sui diritti nei momenti della malattia, con particolare attenzione al fine vita. Il progetto è nato in collaborazione con Valeria Imbrogno, psicologa e compagna di Dj Fabo, che nel 2017 ebbe non poche difficoltà a trovare una via d’uscita alla sofferenza di Fabiano. Ora è proprio lei a coordinare il team di oltre 20 volontari formati adeguatamente e affiancati da professionisti ed esperti, per rispondere da remoto alle richieste di informazioni, insieme a Matteo Mainardi dell’Associazione Luca Coscioni.

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