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"A noi il compito di sentirci responsabili gli uni degli altri": l'omelia del cardinale Cantoni a Sondrio

Domenica 7 gennaio 2023 la Santa Messa celebrata a Sondrio.

"A noi il compito di sentirci responsabili gli uni degli altri": l'omelia del cardinale Cantoni a Sondrio
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Domenica 7 gennaio 2024, il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha presieduto la Santa Messa in Collegiata a Sondrio.

Riprendendo il tema dell'Epifania, il vescovo ha ricordato che Gesù è il Salvatore di tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa o culturale. I Magi, provenienti dall'Oriente, sono un esempio di questo universale desiderio di Dio che è presente in ogni cuore umano.

Da parte del vescovo di Como è arrivato un messaggio di speranza e di gioia, con l'invito a ritrovare l'unità e la fraternità anche in un momento storico in cui la società è spesso divisa e conflittuale.

Battesimo di Gesù

L'omelia si è soffermata sul brano del Vangelo di Marco che narra il battesimo di Gesù che, pur essendo il Figlio di Dio, si sottopone al battesimo di Giovanni Battista, un gesto di umiltà e di solidarietà con gli uomini.

Ed ecco che – oggi – il vangelo di Marco, nella sua essenzialità, ci presenta Gesù già divenuto adulto, all’inizio della missione per la quale è stato inviato dal Padre suo.

Proveniente da umili origini (Nazareth è una località mai citata nel primo testamento), non si presenta a Israele come un sapiente maestro, che dalla sua superiorità insegna e giudica gli altri, ma accorre nel deserto, là dove si sottopone a un battesimo di penitenza, da parte di Giovanni, si inserisce, quindi, umilmente tra coloro che riconoscono la loro condizione di fragilità e di debolezza.

Il figlio di Dio, che è senza peccato, condivide la condizione dei suoi fratelli in umanità: si fa battezzare innestandosi così in piena solidarietà nella comune storia dei figli del suo popolo.

Libertà di scelta

Il vescovo ha dunque sottolineato che il battesimo è il momento in cui il cristiano viene accolto nella famiglia di Dio, diventando figlio di Dio e fratello di tutti gli uomini. Il battesimo ci dona la grazia di vivere una vita filiale e fraterna, fondata sulla fiducia in Dio e sull'amore per il prossimo.

Col Battesimo però scopriamo anche di essere immessi all’interno di un popolo di figli, amati da Dio come se fossimo unici, indipendentemente dai nostri meriti. Il Battesimo ci fa passare dall’io al noi. - Ha detto il vescovo Cantoni - Cambia per noi il nostro rapporto con Dio e con i fratelli, da quando riceviamo il Battesimo e diveniamo sempre più consapevoli di questo dono. La vita cristiana consiste nell’appropriarci progressivamente di questa vita filiale e fraterna.

Ancora con il Battesimo siamo dotati di una piena libertà di scelta, per cui facciamo il bene non perché costretti, ma perché ci fidiamo di lui, del suo amore di padre.
La misura del nostro amore per Dio corrisponde alla nostra capacità di coinvolgerci con i nostri fratelli e sorelle e di donarci, ma anche nella misura di quanto sappiamo rinunciare a noi stessi per il bene degli altri.

Permettiamo a quanti non credono che essi possano riconoscere in noi la grazia efficace del Battesimo per l’impegno e lo zelo con cui manifestiamo ad essi la gioia della fede, che ha trasformato la nostra vita e ci ha resi testimoni di una vita nuova.

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