Villa di Tirano

"Addio Danilo, buono e anticonformista"

Maurizio Pini tratteggia un ricordo di Quaroni, scomparso a Villa di Tirano lo scorso venerdì.

"Addio Danilo, buono e anticonformista"
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo un ricordo di Danilo Quaroni, papà del nostro redattore Marco, da parte dell’artista villasco Maurizio Pini. Quaroni, stimato geometra ed ex consigliere provinciale nelle file della Lega, è morto venerdì scorso a casa sua a Villa a 73 anni.

Il testo

"Il 29 dicembre scorso è mancato a me e alla comunità villasca un uomo di grande simpatia: Danilo Quaroni. Io ne sono cugino e la memoria mi riconduce agli anni dell’infanzia, ai giochi, e poi su su fino all’adolescenza quando fummo protagonisti con gli amici Amedeo e Luciano di allegre scorribande diurne e notturne.

Frequentavamo spesso l’Aprica dove Danilo conobbe il grande amore della sua vita: Luisa Cioccarelli. Si stava diplomando come geometra, attività che poi svolse con passione e ingegno per quasi 50 anni. Il geometra Quaroni nel suo progettare non mancava mai di offrire ai clienti spunti di creatività utili a caratterizzare case ed edifici importanti.

Il suo carattere bonario e colloquiale gli rendeva facile il contatto con il mondo.

Il suo leale comportamento aveva radici in un animo che si contraddistingueva per senso di giustizia e desiderio di libertà. Il rispetto di sé stesso e del suo prossimo era quindi l’efficace risultato di una innata caratura morale.

Scomodando il grande filosofo e psicanalista americano James Hillman, allievo di Carl Gustav Jung, vorrei affermare che il suo “daimon”, cioé il sostrato che alimenta l’inconscio di ognuno di noi era ricco di quelle pulsioni che danno qualità agli uomini, all’uomo Danilo. Il suo senso di giustizia non era mai disgiunto dalla capacità di essere concreto nella quotidianità".

Politica e libertà

"Per anni ha svolto la funzione di consigliere d’opposizione nel Comune di Villa di Tirano, poi divenne consigliere provinciale nelle fila della Lega. Io non condivisi mai quella sua scelta ma come ha ben detto suo figlio Marco nell’orazione funebre egli non riuscì mai ad essere davvero schierato con nessuno.

Ovunque era un outsider, un fuori posto. Ed è proprio questo “stigma” che gli apriva i sentieri della libertà che cercava di perseguire in ogni aspetto e variante della sua vita.

E’ certo che Danilo è stato un anticonformista, sì rispettoso delle regole, ma mai succube di comportamenti o meglio di uno stile di vita congiunto a sterili moralismi e facili ipocrisie che spesso percorrono il gregge umano. Fu un pastore di bontà e generosità.

Certamente, io credo, che Danilo abbia ricevuto in eredità il patrimonio spirituale della famiglia Pinchetti da cui discendiamo. Uomini dolci ed avventurosi, sempre pronti ad aiutare l’altro da sè. Ciao caro Danilo, tutti noi a Villa ti salutiamo con affetto. Anche il dolore per la tua dipartita ci renderà più attenti e desiderosi di riaffermare ciò che tu hai rappresentato per noi. La numerosa partecipazione di amici e conoscenti al tuo ultimo viaggio sono la chiara testimonianza di rispetto e riconoscenza al tuo modo di essere".

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