Riunione in Prefettura

Afgani in Valtellina: nessuna criticità nell'accoglienza

La comunicazione della Prefettura di Sondrio.

Afgani in Valtellina: nessuna criticità nell'accoglienza
Pubblicato:
Aggiornato:

Venerdì 24 settembre 2021 il Prefetto di Sondrio ha presieduto una riunione in video conferenza per discutere il tema dell’accoglienza dei cittadini afghani che hanno collaborato con le Forze Armate italiane nell’ambito della missione internazionale in Afghanistan.

Nessuna criticità

Il Prefetto, dopo aver fornito i dati definitivi degli arrivi in provincia di Sondrio, che ad oggi si attestano sulle 29 unità a seguito dei trasferimenti di alcuni profughi in altre regioni per ricongiungersi ai propri familiari, ha fatto presente che i ponti aerei per evacuare i predetti collaboratori al momento sono terminati e che, in totale, sono giunti in Italia poco meno di 5.000 persone. Inoltre, ha riferito che al momento non si rilevano criticità in provincia, posto che gli enti gestori sono riusciti prontamente a reperire idonee soluzioni abitative.

Priorità

Inoltre, il Prefetto ha comunicato di aver ricevuto personalmente, unitamente alla Consigliera Regionale Simona Pedrazzi, una delegazione dei predetti afghani e di aver ascoltato quelle che sono le loro principali richieste.

Nelle specifico, - sottolineano dalla Prefettura - oltre ad essere molto in pensiero per i propri familiari rimasti in Afghanistan, tanto da auspicare un celere ricongiungimento con loro, gli altri temi sollevati sono quello del lavoro e quello dell’apprendimento della lingua italiana. Dette tematiche sono prodromiche ad un loro celere inserimento nel tessuto sociale e, pertanto, appare una priorità permettere a costoro di spendere le proprie competenze professionali, considerato anche il fatto che i loro profili sono di alto livello.

Prossimi arrivi

Durante la riunione i presenti hanno anche chiesto al Prefetto se vi sono, ad oggi, delle stime precise circa i possibili futuri arrivi (principalmente dalla cd. rotta balcanica) di civili afghani e se, allo stato, si siano già individuate possibili strategie con cui far fronte ad un’eventuale emergenza.

Il Prefetto ha specificato che ad oggi non è possibile fare alcuna previsione precisa in merito, anche se è molto probabile che flussi migratori partiranno dall’Afghanistan nei prossimi mesi. A tal fine, la Prefettura ha già intrapreso le opportune ricognizioni per verificare se sul territorio provinciale esistano strutture idonee con cui rispondere ad eventuali impellenti necessità. Dopo prime sommarie verifiche, allo stato non è emersa alcuna valida soluzione per eventuali future emergenze e, in considerazione di ciò, il Prefetto ha chiesto ai Sindaci presenti di espletare verifiche più approfondite e diramerà un nuovo invito a tutti i Sindaci sull’argomento, in un’ottica di leale collaborazione istituzionale.

La risposta dei valtellinesi

Infine, - concludono dalla Prefettura - diverse realtà locali hanno offerto un posto di lavoro ai precitati profughi afghani; nello specifico, essendo molto richieste le figure sanitarie, una casa di riposo del sondriese ha chiesto se tra i predetti afghani vi fossero soggetti quali medici e/o infermieri; mentre il Club Rotary ha attivato un percorso di integrazione denominato “Aquiloni nel Vento” che mira a favorire gli evacuati nel trovare un impiego. Non sono mancate anche spontanee manifestazioni di solidarietà ed altruismo, ad esempio, il Centro Aiuto alla Vita di Sondrio ha offerto supporto e generi di prima necessità alle donne ed ai bambini afghani, qualora se ne manifestasse l’esigenza. Analoghe disponibilità sono giunte anche dal Comune di Delebio e dall’associazione Soroptimist, veicolate dal Comune di Chiavenna.

Seguici sui nostri canali