Villa di Tirano

Alla faccia dell’ambiente, ecco il Rivallone

Sono a dir poco pericolose le condizioni del corso d’acqua che passa a Stazzona. Gli abitanti cominciano a temere il peggio in caso di bomba d’acqua.

Alla faccia dell’ambiente, ecco il Rivallone
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In settimana siamo stati contattati da un gran numero di abitanti della frazione villasca di Stazzona per documentare le condizioni del torrente Rivallone, la cosiddetta Valle di Stazzona, che attraversa l’abitato intero. Ebbene, il corso d’acqua non si vede più, ormai è una fitta boscaglia.

Poi viene da chiedersi perchè ci si stupisce quando con le ormai consuete bombe d’acqua capitano delle esondazioni e delle conseguenti tragedie. E’ inutile girarci intorno per l’ennesima volta, i nostri amministratori, ad ogni livello, non hanno la minima idea di come si mantenga il territorio.

Dovrebbero fare dei corsi specifici in Svizzera o in Trentino Alto Adige. E questo sarebbe il biglietto da visita per il grande evento delle Olimpiadi (oltre ovviamente alla devastazione di un fondovalle agricolo per la creazione della famigerata tangenziale di Tirano)? Sembra incredibile che nel 2023 ancora non si sia capito che la manutenzione del territorio è il primo biglietto da visita, anche turistico, per le località di montagna. In più la gente di Stazzona è spaventata.

Perchè?

Ma perché non curiamo i nostri corsi d’acqua, sono la cartolina forse più importante della montagna, basta passare il confine ed entrare in Svizzera per capirlo. Sono delle oasi che la natura ci ha regalato, potrebbero essere valorizzate e godute gratuitamente, senza incasellarsi nei finti acqua-park di plastica.

Invece abbiamo sempre più situazioni penose come il Poschiavino a Madonna, la Valle di Stazzona, la Val Maggiore a Villa (solo recentemente rivalutata), il torrente Valle Aprica (quello della famosa fogna) ecc ecc. Discariche a cielo aperto, autentici boschi lasciati crescere nell’alveo... Un fenomeno di incuria e disordine incivile che mortifica tutta la nostra realtà.

La sistemazione e la valorizzazione di queste risorse territoriali vale più di qualsiasi grande evento. Il Comune di Villa, già fortemente nell’occhio del ciclone per la centrale Terna (di cui nessuno parla più...) e la tangenziale, è chiamato ad intervenire il prima possibile, e non solo in questa zona (che rappresenta un vero pericolo), ma anche per la manutenzione dell’intera strada di Pian di Gembro, tutto l’anello, e non solo la metà che raggiunge il laghetto e la località Piscè. Quella parte del percorso è abbandonata da anni e nessuno se ne è mai curato nè d’estate nè, tantomeno, in inverno. Le responsabilità sono della Cm? E allora che qualcuno se le assuma.

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