Alle ex Poste in mostra i reperti bellici
Comune e Pro loco hanno allestito l’esposizione della raccolta dei fratelli Malandrini.
Comune e Pro loco, hanno allestito l’ex ufficio postale di S. Caterina, chiuso da 10 anni, per inaugurare la mostra di reperti bellici, raccolti sulle nostre montagne, in 45 anni, dai fratelli Glauco e Davide Malandrini, di Casere di Maggio, Valsassina. Dal primo proiettile italiano trovato quando avevano 5 anni, con le mappe del nonno, fuori dai sentieri tracciati. Reperti tirati a lucido, con didascalie e disegni, esposti in un piccolo museo, che rimanda a quella parte di reperti, in totale 100 bacheche, messi al Museo Vallivo Testorelli di S. Nicolò. Collezione fino ad oggi ospitata al rifugio Gianni Casati dalla famiglia di Renato Alberti, chiuso per ricostruzione.
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Così i fratelli Malandrini. "L’idea originaria è stata allestire il museo più alto d’Europa (Casati); volevamo lasciare qualcosa di importante al paese, oggi doniamo i reperti a Comune e Museo Vallivo, affinchè tutti non dimentichino cosa sia stata la guerra". Il sindaco Luca Bellotti ha ringraziato i fratelli, la famiglia Alberti, gli storici Stefano Faifer, Matteo Bertolina, Marco Rodigari, volontari del museo gestito da Cooperativa Stella Alpina. "Sposando il desiderio dei fratelli, è significativo essere riusciti a fare un polo culturale a S.Caterina, che rimanda al museo etnografico, uno dei più importanti dell’arco alpino". Filippo Testorelli, Cooperativa. "La comunità è stata capace di dare un volto umano a tanti reperti bellici, divenuti utili oggetti comuni". Così Matteo Bertolina, Pro loco. "Così si valorizzano patrimonio storico e luoghi che lo contengono".