Anno difficile per i porcini, ma Pierino Bigoni ha trovato un "fungo" rarissimo
Nei boschi degli Spiazzi di Gromo un'ameba molto particolare.
Pierino Bigoni, 71 anni il prossimo ottobre, soprannominato "il Re dei funghi", è riconosciuto fra i maggiori esperti bergamaschi (e non solo) del mondo dei funghi.
Fungo rarissimo
Mixomiceti
«I mixomiceti - scrivono gli esperti piemontesi - sono degli esseri viventi del tutto particolari, che si spostano sul terreno come gli animali e si riproducono tramite spore al pari dei funghi, ma non sono né funghi né animali. Sono delle amebe, organismi unicellulari microscopici presenti in gran quantità nel terreno, con un ruolo importante nella catena alimentare della natura».
Fra questi, c’è la “Lindbladia tubulina”, che Bigoni ha rintracciato nella zona degli Spiazzi di Gromo. L’aspetto a dire il vero è quello di un cucchiaio di marmellata di mirtilli (non commestibile, sia chiaro), sparso casualmente su un tronco (gli esperti ci consentano la “licenza poetica”), ma l’effetto intrigante per un esperto come Bigoni è stato da subito importante.
«Si tratta sicuramente di un esemplare molto raro, come hanno confermato gli amici di Boves cui ho inviato immagini fotografiche e al microscopio. La loro associazione, fondata nel 1968, cura da decenni il "Museo del Fungo e di Scienze Naturali" ed è editrice della rivista Il Micologo, che vanta mezzo secolo di storia. L’Ambac aggiorna costantemente un erbario di oltre 4.000 campioni fungini essiccati provenienti dall’Italia e dall’estero. Mi hanno confermato che della Lindbladia tubulina disponeva di un solo piccolo campione, proveniente però dalla Francia».
Agli spiazzi di Gromo
Agli Spiazzi di Gromo Bigoni ha fotografato anche esemplari di Fuligo septica e Tubulifera arachnoidea, altri mixomiceti che vanno dal giallo all’arancione.
«Sono le meraviglie della natura – sottolinea – che ogni volta riesce a stupirci».
Stagione difficile per i porcini
Riguardo alla stagione in corso e agli agognati porcini nostrani, Pierino conferma l’anomalia di una stagione che dopo buone fioriture a inizio agosto lascia (tanto) a desiderare:
«Le precipitazioni di giugno e luglio, sin troppo intense, non hanno fatto penetrare l’acqua in profondità e ci ritroviamo un sottobosco sostanzialmente secco per il mancato percolamento, proprio delle piogge meno violente, sempre più rare. Va detto che anche i danni riportati dagli alberi (es. le grandinate) si ripercuotono sui funghi, che di fatto vivono e crescono in simbiosi con le piante».