Birra lombarda, il Consiglio regionale approvata la nuova legge
Stanziati anche 200 mila euro al Comune di Piuro sostenere l’acquisto della strumentazione necessaria per l’avvio della filiera corta brassicola in Valchiavenna.
Oggi, mercoledì 21 dicembre 2021, in Consiglio regionale è stato approvato il progetto di legge che punta a promuovere la promozione e valorizzazione della filiera agroalimentare birra lombarda.
Questo norma costituisce sicuramente una novità per il comparto brassicolo lombardo, allineando la Lombardia ad altre realtà italiane, valorizzando la filiera locale della birra, disciplinando il microbirrificio artigianale agricolo, il marchio collettivo, il progetto di filiera, nonché incentivando i percorsi legati alla produzione della birra.
Birra lombarda, il Consiglio regionale approvata la nuova legge
"Assieme al collega Andrea Monti, primo firmatario di questa legge e che ringrazio, ho intrapreso fin da subito un colloquio costruttivo affinché le esigenze le istanze degli operatori della filiera brassicola che operano in montagna fossero considerate e tutelate in questa legge, con un risultato finale che giudico positivo - afferma la consigliera regionale della Lega Simona Pedrazzi - Parlare di produzione brassicola in Provincia di Sondrio non costituisce più un tabù. Vi sono ormai già da diversi anni dei birrifici affermati sul nostro territorio.
E aggiunge: "Posto che il luppolo selvatico cresce spontaneamente in alcune aree del sondriasco, stanno prendendo piede le prime piantagioni di luppolo finalizzate alla produzione della birra.
Non da ultimo, al fine di venire incontro alle esigenze dei piccoli produttori locali, nel bilancio del dicembre 2022 - grazie ad un mio intervento - il Consiglio regionale ha destinato delle risorse pari a 200.000 euro necessarie nel sostenere l’acquisto della strumentazione necessaria per l’avvio della filiera corta brassicola in Valchiavenna, da parte del Comune di Piuro".
Non vengono trascurate le peculiarità montane della birra lombarda
La norma approvata oggi pone un altro tassello per la filiera della birra, senza trascurare le peculiarità delle aree montane.
"In questa legge - aggiunge Pedrazzi - si trova la disciplina innovativa del microbirrifico agricolo, cioè quel birrificio in cui l’attività brassicola è un’attività connessa a quella dell’impresa agricola e questi birrifici avranno in pratica l’opportunità di consentire il consumo nei propri locali della birra prodotta, creando così a tutti gli effetti una filiera a chilometro zero
Inoltre, questa norma incentiva la creazione del marchio agricolo collettivo ed i progetti di filiera, questo con il fine ambizioso di costituire una sinergia che andrà a rafforzare il ruolo dei soggetti che operano nella catena produttiva della birra.
Non da ultimo, la promozione dei percorsi enogastronomici legati alla birra, anche in vista delle prossime Olimpiadi invernali 2026 in cui migliaia di persone verranno a contatto con le realtà della nostra provincia, costituirà un’attrattiva ulteriore e un’opportunità socio-economica per le comunità locali.
Dunque anche la norma approvata oggi sulla creazione e valorizzazione della filiera brassicola, indiscutibilmente costituirà una nuova opportunità per il comparto della birra che opera in montagna”.