Capodanno a rischio con le varianti (anche in Valtellina)
La stima di Coldiretti.
Con l’avanzare dei contagi sono a rischio le vacanze di 10 milioni di italiani, per una spesa di 4,1 miliardi solo per i turisti nazionali, dei quali quasi 1/3 destinato al cibo, tra souvenir e pranzi e cenoni in ristoranti e agriturismi. E’ quanto stima Coldiretti Sondrio sugli effetti delle crescenti preoccupazioni per gli effetti della variante Omicron che ha portato in molti casi a disdette.
“Dopo l’annullamento della stagione invernale dello scorso anno siamo ovviamente preoccupati che il copione possa ripetersi, ed è un’ipotesi da scongiurare assolutamente” evidenzia il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini.
Il prezzo più salato
A pagare il prezzo più salato sono – sottolinea la federazione Coldiretti – le strutture impegnate nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir con la cancellazione di molti eventi legati al Natale e Capodanno nelle località turistiche, a partire dalle tradizionali feste in piazza. In montagna gli effetti si fanno pero’ sentire sull`intero indotto delle vacanze, dall`attività dei rifugi alle malghe fino alle aziende agricole con le attività di allevamento e coltivazione impegnate a garantire le forniture alimentari.
Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che – continua la Coldiretti – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l`abbandono e lo spopolamento.
Vicino casa
Un numero crescente di connazionali sta ripensando i programmi iniziali magari organizzando una vacanza di prossimità soprattutto nei piccoli borghi che – sottolinea la Coldiretti – consentono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città o dai luoghi turistici più affollati.
Questo fenomeno è favorito anche – continua Coldiretti – dalla diffusione capillare nei piccoli comuni di una rete composta da 24mila strutture agrituristiche con 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola secondo Campagna Amica Terranostra. Gli agriturismi – sottolinea la Coldiretti – spesso situati in zone isolate della montagna o della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Ricerca del buon cibo
Ma l’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante – conclude Coldiretti – anche per la ricerca del buon cibo con il 16% dei vacanzieri che partecipa ad eventi gastronomici che aiutano a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy a partire dai 5333 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale ma garantiscono la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate.