Cavalcavia al Trippi: resta il parere negativo di Montagna in Valtellina
Barbara Baldini, Sindaco di Montagna, ribadisce il proprio parere contrario all'opera.
Il Sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, e Sindaca di Montagna in Valtellina Barbara Baldini, esprimono posizioni divergenti riguardo al progetto del cavalcavia da realizzare lungo la Statale 38, in località Trippi, nel territorio comunaledi Montagna.
Baldini ribadisce la propria perplessità di fronte alla realizzazione di un sovrappasso che permetta di superare il passaggio a livello nella zona dove termina la tangenziale di Sondrio a Montagna.
Montagna in Valtellina contro il cavalcvia
Mentre il Sindaco di Sondrio sembra sostenere incondizionatamente l'opera, il Sindaco di Montagna esprime preoccupazioni basate su un'analisi dettagliata degli impatti ambientali, viabilistici e produttivi, nonché sulla tombatura parziale del torrente Davaglione.
Baldini, in un comunicato diffuso nelle ultime ore, evidenzia la priorità di agire nell'interesse della comunità, cercando soluzioni necessarie e sostenibili anziché basarsi esclusivamente sulle risorse finanziarie disponibili. Inoltre, chiarisce che il parere negativo non è legato alle scelte insediative del polo produttivo di Rigamonti bresaole e sottolinea la sospensione dell'iter di approvazione di tale insediamento. Al centro della critica nei confronti dell'opera anche la preoccupazione sul consumo del suolo. Infine, nella sua comunicazione, Baldini solleva dubbi sulla fiducia del Sindaco di Sondrio nei tecnici del progetto, chiedendogli se è disposto ad assumersi responsabilità per eventuali danni idraulici o rischi per la sicurezza del nuovo cavalcavia.
Riportiamo di seguito la dichiarazione completa della Prima Cittadina di Montagna in Valtellina.
Ho letto con attenzione le dichiarazioni del Sindaco di Sondrio riguardo al progetto del cavalcavia sul comune di Montagna in Valtellina. È evidente che le nostre opinioni divergono notevolmente su questa questione e ritengo sia essenziale chiarire alcuni aspetti.
Le sue dichiarazioni sembrano sponsorizzare senza se e senza ma il cavalcavia. Io credo invece che l’intervento meriti altra attenzione.
In primo luogo, ribadisco le mie preoccupazioni. L'analisi dettagliata, da parte di tecnici delle criticità ambientali, dell'impatto viabilistico, dei potenziali danni alle attività produttive e della tombatura parziale del torrente Davaglione ha portato al mio parere negativo sull'opera.
La mia priorità è agire nell'interesse della nostra comunità, cercando soluzioni che siano necessarie e sostenibili, piuttosto che essere guidati unicamente dalla disponibilità di risorse finanziarie.
Inoltre, debbo precisare che il parere negativo del Comune di Montagna in Valtellina non è legato in alcun modo alle eventuali scelte insediative del polo produttivo di Rigamonti bresaole, poiché l’iter di approvazione di tale insediamento risulta sospeso e, l’area oggetto dell’intervento, come si evince esaminando le tavole, diventerà area di cantiere!
Ad ogni buon conto, il nuovo insediamento produttivo, prevederebbe solo l’accesso dall’area artigianale di Montagna senza alcun aggravio di traffico sulla statale.
Sorprende che il Sindaco di Sondrio si preoccupi del consumo del suolo in comune di Montagna in Valtellina quando Sondrio sta progettando una quantità di opere che di suolo ne mangeranno tanto.
Rispetto alla sua fiducia nei tecnici che firmano il progetto e alla sua professionalità apprendo che ha “visto da ingegnere le tavole una ad una”. E allora una domanda mi sorge spontanea: Scaramellini sarebbe disposto ad assumersi le responsabilità di possibili eventi idraulici dannosi e peggio ancora di incidenti o rischi per la sicurezza che questo nuovo cavalcavia potrebbe generare?
E’ vero: io non sono un ingegnere, ma amo il mio comune e la mia esperienza in campo mi porta a sondare il parere di numerosi tecnici e soprattutto a non fidarmi incondizionatamente degli enti sovraccomunali che spesso tendono a non coinvolgere i Sindaci per tempo, come nel caso di specie.
Ricordo, come ho ribadito più volte, che abbiamo saputo di questi lavori nel 2019 da un articolo di giornale e che la prima comunicazione istituzionale è pervenuta dopo molti mesi e diversi solleciti.
Non è solo una questione di competenze tecniche, ma di valutazione complessiva degli impatti sul nostro ambiente e sulla qualità della vita dei nostri cittadini e di una concezione diversa dell’opportunità di spendere soldi pubblici.