Celebrazione per la beatificazione di Suor Maria Laura Mainetti
La religiosa fu uccisa nel 2000 da tre ragazze.
È in corso a Chiavenna la celebrazione per la beatificazione di Suor Maria Laura Mainetti.
A Chiavenna
Nel pieno rispetto delle norme anti covid moltissime persone si sono ritrovate allo Stadio Comunale di Via Falcone-Borsellino di Chiavenna. La celebrazione eucaristica ha avuto inizio alle 16 dopo la conferenza stampa presso il cinema Vittoria di questa mattina alla quale erano presenti il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, monsignor Oscar Cantoni, vescovo della Diocesi di Como, di Francesca Consolini, postulatrice della causa di beatificazione, e suor Suzana Felice, superiora generale delle Figlie della Croce.
Chi era Maria Laura Mainetti
Teresina Elsa Mainetti nacque a Villatico, frazione di Colico, in diocesi di Como, il 20 agosto 1939. Nella sua famiglia ricevette una formazione ispirata ai principi evangelici. Desiderando fare qualcosa di bello per Dio e per gli altri – come diceva – entrò nella Congregazione delle Figlie della Croce, Suore di Sant’Andrea, assumendo il nome di suor Maria Laura. Concluso il noviziato, il 15 agosto 1959 emise la professione temporanea e il 25 agosto 1964, quella perpetua. Visse il carisma della sua congregazione con fedeltà allo spirito dei santi Fondatori.
Maestra ed educatrice
Le fu affidata la mansione di maestra ed educatrice in diverse case della sua Congregazione. Dal 1984 alla morte svolse la sua missione a Chiavenna, prima come maestra, poi come educatrice delle giovani ospitate nel pensionato per studentesse. Fu anche punto di riferimento spirituale per tante persone.
Profonda spiritualità
Suor Maria Laura amava i poveri, nei quali, come diceva, vedeva “il suo Gesù”, ed ebbe per loro un amore di preferenza; la sua cura e la sua attenzione erano rivolte però ad ogni tipo di povertà, non solo la miseria materiale, ma ancor più quella morale, soprattutto se ne erano vittime le giovani verso le quali profondeva il suo affetto materno e le sue doti di educatrice.
Questa sua carità a largo raggio traeva vigore da una profonda spiritualità alimentata dalla meditazione della parola di Dio, dalla preghiera eucaristica e dagli insegnamenti dei Fondatori della sua Congregazione.
I suoi scritti – lettere, appunti di meditazioni e riflessioni – rivelano il suo itinerario spirituale e la sua profonda convinzione che la redenzione delle anime passa attraverso la Croce, della quale lei si sentiva figlia nel senso autentico del termine.
Assassinata
Facendo leva sul suo ben noto amore per i giovani e sulla sua carità senza riserve, la sera del 6 giugno 2000 tre ragazze, tradendo la sua fiducia, la indussero con l’inganno ad uscire di casa simulando una urgente necessità di aiuto di una di loro. Imbevute di ideologia satanista, volevano invece sacrificare al demonio una persona consacrata.
Dopo aver condotto la Serva di Dio in una strada solitaria la uccisero infierendo barbaramente su di lei con colpi di pietra e di coltello mentre ella perdonava e pregava per loro.
Riconoscimento del martirio
La sua tragica morte suggellò la fama di santità che l’aveva circondata in vita, come religiosa esemplare e attenta alle necessità del prossimo, e diede inizio a una convinta fama di martirio. Pertanto, monsignor Alessandro Maggiolini, vescovo di Como, lasciati trascorrere i tempi previsti dalla normativa canonica, diede inizio alla Causa di Canonizzazione.
Dopo l’Inchiesta diocesana, e la preparazione della Positio, il 6 febbraio 2020 si tenne presso la Congregazione delle Cause dei Santi il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, che espressero parere favorevole al riconoscimento del martirio.
I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 16 giugno 2020 riconobbero che la Venerabile Serva di Dio fu uccisa per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Il Santo Padre Francesco, il 19 giugno 2020 ha accolto e confermato il loro voto ed ha autorizzato la promulgazione del decreto di riconoscimento del martirio.