Chocomoments, la grande festa del cioccolato
Ospitato l’evento condotto dal maestro cioccolatiere Giancarlo Maestrone di Perugia.
Bormio per la prima volta ha ospitato lo scorso fine settimana Chocomoments, la grande festa del cioccolato artigianale in piazzetta del Ginnasio, con laboratori per bambini tutti i pomeriggi in cui fare imparare a realizzare cioccolatini, lezioni per adulti al mattino e intermerzzi di cooking show in cui fare vedere come nasce una Sacher ad esempio, in una dimostrazione libera e aperta a tutti. Attorno, la mostra mercato con una decina di stand sempre aperti e degustazioni gratuite. Iniziative messe in campo dal maestro cioccolatiere Giancarlo Maestrone di Perugia, che si è cimentato nel preparare la pralina di Bormio, con cioccolato fondente dell’Equador al 70% e taneda. Inoltre, ha eseguito un vero e proprio corso base di lavorazione del cioccolato, per principianti e non. Infine, una sorpresa: la tavoletta da Guinness, 15 metri di cioccolato, che tutti hanno potuto assaggiare.
Commento
Così Maestrone. "Portiamo la conoscenza del cioccolato; abbiamo mostrato da dove deriva, i luoghi del pianeta dove cresce la pianta, come viene trasformata e come si lavora il frutto, il cacao, per farlo diventare cioccolato, che noi artigiani trasformiamo in praline, cioccolatini, cremini. Il nostro lavoro che si svolge nei nostri laboratori è questo, durante la settimana: produrre materia prima da mettere i fine settimana sulle migliori piazze in Italia e in Europa con l’evento Chocomoments. La mia scelta di vita è legata alla passione per il cioccolato, che mi ha portato a farla diventare un lavoro e uno stile di vita. Anche di cultura, quando andiamo a conoscere i paesi di origine della materia prima, per trovare la migliore; è un lavoro di sacrificio e impegno ma si è già a metà dell’opera, con la passione, che deve continuare, crescere, abbinata alla curiosità e ai valori etici". Infatti, il cioccolatiere e il suo staff, regolarmente, si recano in Sud America a fare visita a piccoli appezzamenti di terreno coltivati a cacao, per spiegare ai contadini come lavorarlo, averne cura; frequentemente portano i giovani sudamericani in Italia a studiare, visitare le fiere, apprendere il modo di vivere e lavorare, vedere come viene trasformato il loro prodotto; il sistema negli anni continua con i figli, i nipoti, i pronipoti dei contadini.