Un’epoca che tramonta con la scomparsa di Ida Capitani, vedova Bracchi, storica maestra ‘unica’ che amava insegnare ai bambini delle elementari l’arte e i valori della vita in tutte le discipline, inizialmente a Frontale, poi Bormio e Valli, Piatta e Semogo, con classi poco numerose, cui dedicava l’intera giornata, per i quali è stata come una seconda mamma.
Le piaceva la loro spontaneità, il rapporto affettivo che si creava. Ida ha vissuto anche il cambiamento della riforma scolastica, adattandosi, non facilmente, perché, diceva, il rapporto con gli alunni era cambiato. La ricordano e la piangono i figli Egidio, Gabriella, i fratelli Maria e Natalino.
Ricordo
“Una persona sempre molto solare, una madre affettuosa, attenta, premurosa, positiva; dal 2013 iniziò la lotta contro la malattia, affrontata con spirito combattivo; nel marzo 2025 stessa sorte toccò a papà Virginio, difficile per Ida elaborare il lutto, per noi avere due genitori malati oncologici. Ci lascia l’esempio di una grande forza”. Franca Colturi, collega. “Una donna coraggiosa, mediatrice, umana, di relazioni corrette; grande capacità di affrontare con dignità, compostezza, serenità momenti difficili di lavoro e vita. Il suo, un atteggiamento positivo, senza mai lamentarsi, trovando il modo di ridimensionare i problemi e andare avanti con fiducia; una bella persona”.