Concerto straordinario per l’ancona di Ramus
Musica, Arte e Fede al Santuario della Beata Vergine delle Grazie.
Venerdì sera, il Santuario della Beata Vergine delle Grazie ha accolto un pubblico numerosissimo per il tanto atteso concerto in onore del restauro dell’ancona di Pietro Ramus. Il maestro Lorenzo Passerini non ha potuto partecipare, ma ha inviato un messaggio di saluto e vicinanza, letto all’inizio della serata dal sindaco di Grosotto, Antonio Sala della Cuna. A dare il via al concerto è stato poi Vincenzo Osmetti, in rappresentanza della Fabbriceria della Beata Vergine delle Grazie, che ha introdotto il programma con un momento di profonda emozione: Marco Cadario, all’organo Serassi 1875, ha eseguito l’Inno Madonna delle Grazie, composto dal compianto don Pierino Robustelli, parroco e rettore molto amato e recentemente scomparso. Un repertorio che ha emozionato il pubblico. Sotto la direzione del bravissimo maestro Ernesto Colombo, l’Orchestra Antonio Vivaldi ha regalato un programma di altissimo livello, che ha alternato magistralmente le musiche di Georg Friedrich Händel, Antonio Vivaldi, Padre Davide da Bergamo e Johann Sebastian Bach. Un momento di rara bellezza è stato regalato dal soprano Antonella Romanazzi, che ha incantato il pubblico con due toccanti arie di Antonio Vivaldi, interpretate con eleganza e profondità. La sua voce, cristallina e potente, si è elevata verso la volta del Santuario, amplificando l’atmosfera di raccoglimento e commozione.
Cadario
Il maestro Marco Cadario, oltre a suonare l’organo, ha emozionato i presenti anche al clavicembalo, con un’interpretazione memorabile dei Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach. Ad accompagnarlo in questa straordinaria esecuzione sono stati i fiati e gli archi dei giovani musicisti dell’Orchestra Antonio Vivaldi, che hanno contribuito a creare un’esperienza musicale di rara intensità e precisione tecnica. L’Orchestra Antonio Vivaldi ha concesso un bis che ha reso ancora più speciale questa serata già indimenticabile: l’esecuzione di Adeste Fideles ha emozionato profondamente il pubblico, concludendo l’evento in maniera perfetta. Meglio di così non si poteva chiedere, in questa notte di Santa Lucia 2024, resa magica dalla fusione tra musica, arte e spiritualità. Il concerto è stato anche un omaggio all’ancona di Pietro Ramus, restaurata di recente, il cui splendore ha incorniciato la serata. Tra le sue figure intagliate, spicca quella di Santa Cecilia, patrona della musica, raffigurata nell’atto di suonare l’organo. Questo dettaglio, presente nell’opera lignea, è diventato un simbolo perfetto della fusione tra arte e musica che il concerto ha voluto celebrare.