le maestranze non ci stanno

Crisi e delocalizzazione: i lavoratori Riello Carrier di Morbegno esprimono la loro indignazione

I lavoratori, sentendosi abbandonati e sfruttati, richiedono un'azione concreta dalle istituzioni locali e dagli enti preposti per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e sostenere il territorio, ormai impoverito dalla crisi aziendale.

Crisi e delocalizzazione: i lavoratori Riello Carrier di Morbegno esprimono la loro indignazione
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I lavoratori dell'azienda Riello Carrier di Morbegno esprimono la loro indignazione per la gestione aziendale che ha portato a una profonda crisi, con la perdita di 160 posti di lavoro nel 2012 e la delocalizzazione della produzione di caldaie in Polonia.

Crisi e delocalizzazione

La situazione è stata aggravata da una riduzione sostanziale degli stipendi e da macchinari obsoleti che hanno ridotto la competitività dell'azienda.

Inoltre, il ricorso alla cassa integrazione ha comportato un'ulteriore perdita di potere d'acquisto per i lavoratori. L'acquisizione di Riello da parte della multinazionale americana UTC e la successiva integrazione con Carrier non hanno portato a investimenti significativi o a un rinnovamento degli impianti, contribuendo alla crisi attuale.

La gestione aziendale è stata criticata anche per la mancanza di piani industriali e il progressivo invecchiamento degli impianti. La multinazionale americana, pur proclamando valori come etica e parità di genere, ha chiesto straordinari mentre si preparava alla chiusura dello stabilimento e ha progressivamente ridotto il personale femminile a sole cinque unità, trasformando lo spogliatoio femminile in un deposito.

I lavoratori denunciano inoltre la mancanza di formazione e sviluppo professionale, nonché l'assenza di ricambio generazionale. Alla luce di questa situazione, i lavoratori chiedono alle istituzioni locali e agli enti competenti di tutelare i loro diritti e di ricordare all'azienda i benefici ricevuti dal territorio, che ora si trova impoverito.

Il comunicato

Riportiamo di seguito il comunicato completo diffuso oggi:

Partendo dal dato di fatto che questa azienda è nata e cresciuta grazie ai fondi e alle agevolazioni stanziati dalla legge Valtellina, i lavoratori tutti vogliono portare a conoscenza dell’opinione pubblica il loro rammarico nonché la loro indignazione nell’aver visto e constatato sulla loro pelle nel corso degli anni il più totale disinteresse e la mancata capacità gestionale e d’innovazione di Riello prima e Carrier dopo , che ci ha visto protagonisti nel fronteggiare una situazione di profonda crisi aziendale con la perdita di 160 posti di lavoro nel 2012 con la delocalizzazione della produzione di caldaie in Polonia.
Da qui il ricatto ai lavoratori rimasti con una riduzione sostanziale dello stipendio in cambio di un paventato rilancio aziendale con il trasferimento di macchinari e altre lavorazioni dismesse dagli stabilimenti chiusi in precedenza.
Risultato:
- macchinari fatiscenti e obsoleti, lavorazioni oramai superate e pertanto nessuna possibilità competitiva sul mercato,
- l’utilizzo di cassa integrazione con ulteriore perdita di potere d’acquisto
- acquisizione di Riello da parte degli americani di UTC e la successiva integrazione con Carrier.
La mancanza di piani Industriali d’investimento e un progressivo invecchiamento degli impianti ha portato alla crisi attuale.
La multinazionale americana ama proclamare il proprio impegno con parole come etica e parità di genere.
Etica dimostrata chiedendo straordinari mentre si preparava la chiusura dello stabilimento stesso, e il progressivo disimpegno anche in altri siti in Italia (Pescara).
Parità di genere, il personale femminile ha pagato negli anni una sostanziale riduzione a sole 5 unità (il relativo spogliatoio trasformato in un deposito).
La crescita professionale si è limitata ai soli corsi obbligatori, nessun ricambio generazionale a sostituire il personale in uscita negli anni (Vedi staff leasing lasciati a casa a ottobre 2023).
Chiediamo alle istituzioni locali e gli enti preposti di tutelare i lavoratori in questo difficile percorso ricordando all’azienda i benefici ricevuti dal territorio (che certamente adesso ne esce interamente impoverito).
Le lavoratrici e I lavoratori RIELLO CARRIER Morbegno.

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