Sanita'

Cura dei tumori: acquistato nuovo acceleratore lineare per l'Ospedale di Sondrio

Il dottor Barbonetti: "E' la Ferrari degli acceleratori lineari". Nei primi otto mesi di quest'anno accolto 316 pazienti per la prima visita.

Cura dei tumori: acquistato nuovo acceleratore lineare per l'Ospedale di Sondrio
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A primavera il reparto di Radioterapia oncologica e Medicina nucleare dell'Ospedale di Sondrio avrà un nuovo acceleratore lineare, il top di gamma in questo ambito, lo stesso utilizzato in centri specialistici come Humanitas e Istituto dei Tumori.

Nuovo acceleratore lineare per l'Ospedale di Sondrio

Nelle scorse settimane è stata smontata l'apparecchiatura in uso, uno dei due acceleratori lineari presenti nel reparto, e sono iniziati i lavori di demolizione del pavimento all'interno del locale adibito: entro qualche settimana sarà completato il nuovo basamento, adatto a sostenere un apparecchio del peso di circa cinque tonnellate. E a gennaio, con il cemento consolidato, si potrà procedere con l'allestimento degli spazi. In vista dell'ennesima innovazione di un reparto all'avanguardia nella cura dei tumori che può già contare su Moc, Pet e Stereotassi, il direttore della Radioterapia oncologica e Medicina nucleare, il dottor Claudio Barbonetti, ha organizzato il lavoro sull'altro acceleratore lineare in uso, ampliando gli orari per soddisfare tutte le richieste. Si comincia alle 8, anziché alle 8.30, e si prosegue anche durante la pausa pranzo, con la possibilità di prolungare al pomeriggio, se necessario, fino alla prossima primavera.

Il dottor Barbonetti: "E' la Ferrari degli acceleratori lineari"

"Il nuovo apparecchio può essere considerato la Ferrari degli acceleratori lineari - spiega il dottor Barbonetti -, il più completo disponibile sul mercato, che pone l'Ospedale di Sondrio al livello dei maggiori centri specializzati nella cura dei tumori. Si tratta di una macchina sofisticata che consente di controllare con precisione il dosaggio della radioterapia e che distribuisce la dose più velocemente, riducendo i disagi dei pazienti. Utilizza il sistema cosiddetto 4D: oltre alle tre dimensioni normali considera lo spostamento nel tempo, durante la terapia, e permette di intercettare tutti i movimenti, senza dover inserire il boccaglio nella bocca dei pazienti, come avviene per il sistema gating".

Il reparto è in grado di soddisfare tutte le richieste e non esistono liste di attesa: i pazienti iniziano la terapia pochi giorni dopo la prescrizione. Il passo successivo è rappresentato da una ulteriore innovazione: la suddivisione del ciclo di radioterapia in un numero minore di sedute, che si è dimostrata allo stesso modo efficace.

"L'obiettivo che ci siamo posti - continua il dottor Barbonetti - è quello di passare da 30 a 6-7 sedute, attraverso il frazionamento spinto che consiste nell'erogazione di una dose di radiazioni più elevata concentrate in un numero inferiore di sedute. La durata della terapia diminuisce e così i disagi per i pazienti, soprattutto per chi risiede più lontano da Sondrio, come già stiamo facendo con la stereotassi che ci ha consentito di ridurre le sedute da 15 a 4-5. Potremo offrire un servizio ancora migliore, al livello delle più importanti strutture universitarie di ricerca".

Nei primi otto mesi di quest'anno accolto 316 pazienti per la prima visita

L'apprezzamento nei confronti di un reparto che anche durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria ha garantito le cure è confermato dai numeri: nei primi otto mesi del 2021 sono stati accolti 316 pazienti per la prima visita, contro i 262 del 2019, il 20% in più. Molti valtellinesi e valchiavennaschi che si spostavano nei centri del Milanese per sottoporsi alle terapie oncologiche, hanno scelto di farsi curare all'Ospedale di Sondrio che offre apparecchiature e professionalità di altissimo livello. Ad esempio, pochissime altre Radioterapie possono contare sulla contemporanea presenza, all'interno dello stesso reparto, di Pet e Tac, le cui risultanze abbinate vengono utilizzate in tempo reale per stabilire il trattamento adeguato.

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