Difficile convivenza con il lupo
Serata di approfondimento dedicata al ritorno del predatore ed ai problemi degli allevatori.
Alla fine della settimana scorsa prima serata pubblica sul lupo, tenuta da rappresentanti di Regione Lombardia, ERSAF e Parco Nazionale dello Stelvio. Sistemi di prevenzione e criticità, la sfida della coesistenza difficile; il lupo è specie protetta per l’Unione Europea. Così Alessandra Norcini, dirigente regionale. "Per noi occasione preziosissima di essere su un territorio che sta vivendo il ritorno di una specie, il lupo, che storicamente era presente. Ciò crea attenzioni e porta criticità da affrontare, soprattutto col confronto; vogliamo veicolare messaggi corretti e ascoltare chi vive qui. Occorre trovare modalità opportune per prevenire danni, individuare misure calibrate alle esigenze e studiate con chi vive qui, avviare un percorso sempre più partecipato. La presenza del lupo va conservata come quella dell’uomo".
La situazione
In Alta Valle il lupo è a Livigno, Valfurva, due esemplari a Cancano. Ha detto Chicco Confortola consigliere di Valfurva con delega all’agricoltura. "Gli agricoli stanno scomparendo; abbiamo 16 alpeggi monticati, ci vorrebbero 48 cani da guardia a controllare, un pericolo per i turisti". L’agricoltore Francesco Baroni chiede che il rimborso danni non sia economico ma preveda il rimpiazzo del capo predato, ed evidenzia che il danno è anche a tutto quello che sta dietro, nella produzione di latte-formaggi. Per Francesca Traversi, presidente di Difesa Rurale, "i nostri allevatori con l’aumento del lupo saranno i primi a sparire. Deterioramento del territorio; la coesistenza uomo lupo non la trovi né con le reti né coi cani; guardiamo la Svezia, stato naturalista, è la prima ad abbattere i lupi". Per Amos Compagnoni "il problema in Valfurva non è la conservazione del lupo ma della popolazione: perché non si può contenere come il cervo?". Un plauso per la serata dal sindaco di Valfurva Luca Bellotti.