E' Fermi l'uomo della Lega per le Elezioni Europee
L'attuale assessore regionale ha presentato ufficialmente la propria candidatura alle prossime Elezioni Europee insieme al Presidente Fontana e di tutti i membri della Giunta in quota Lega
“Comunico ufficialmente la mia disponibilità a candidarmi alle prossime elezioni europee”. Così Alessandro Fermi, assessore a Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta nella sala Gonfalone di Palazzo Pirelli. Accanto a lui il presidente Attilio Fontana, gli assessori Claudia Terzi, Elena Lucchini, Guido Guidesi e Massimo Sertori e il sottosegretario Mauro Piazza, in una sorta di “investitura lombarda”. E il claim scelto da Fermi per la campagna elettorale non pare casuale: “Più Lombardia in Europa”.
L'intervista al candidato
L'obiettivo: portare "Più Lombardia in Europa"
A introdurre i lavori è stato il sottosegretario Piazza, poi tutti gli assessori hanno confermato il loro appoggio al collega di Giunta e il presidente Fontana ha chiuso rimarcando come Fermi sia l’uomo giusto per difendere il valore di “un’Europa dei territori”.
Quindi spazio alle parole del candidato, che ha rotto il ghiaccio con una battuta: “Dopo avervi ascoltato… mi sono convinto a votarmi!”. Poi si è fatto serio: “Chi mi conosce sa che la sincerità è uno dei miei tratti caratteristici. Questa candidatura non era nei piani. Abbiamo fatto un grande lavoro lo scorso anno e speravo di fare un po’ di lavoro ordinario per qualche tempo, ma un mesetto fa Matteo Salvini e Fabrizio Cecchetti mi hanno chiesto di candidarmi e ho fatto dentro di me un ragionamento: la famiglia della Lega mi ha accolto due anni e mezzo fa con la massima disponibilità e rispetto, mi ha permesso di ricandidarmi alle elezioni regionali, mi ha dato la possibilità di sedere sui banchi della Giunta regionale. Quindi quando mi è stata fatta questa richiesta, non preventivata, ho pensato fosse giusto rispondere di sì. Cosa che faccio oggi in maniera ufficiale, con orgoglio. Ho chiesto aiuto ai miei colleghi di Giunta e sin da subito ho trovato grande disponibilità. L’obiettivo è rappresentare con forza l’interesse dei cittadini lombardi in Europa: io nasco più come amministratore che politico e sono sempre stato ‘sindacalista del territorio’, spero di farlo per la Lombardia in Europa, con un taglio pragmatico, come è mio costume”.
I temi all'ordine del giorno da portare in Europa
In chiusura Alessandro Fermi ha fatto accenno ai temi che faranno da sfondo alla sua campagna elettorale:
“I temi europei sono tanti. Partirei per esempio dalla difesa della nostra storia economica. Vorrei un’Europa meno invasiva e più vicina ai territori. Un’Europa che sia orgogliosa di quanto realizzato dai propri cittadini dal dopoguerra ad oggi e che difenda le eccellenze economiche che l’hanno fatta diventare grande, da quelle industriali e artigianali a quelle alimentari e agricole. Un’Europa che prima di scegliere e decidere ascolti le categorie produttive che l’hanno resa economicamente importante. Un’Europa che individui gli obiettivi da raggiungere senza imporre come arrivarci in modo ideologico, ma che lasci invece libertà agli Stati di individuare la strada migliore. E desidero difendere anche la storia culturale europea. L’Unione Europea che viene oggi raccontata non esiste, perché la sua narrazione risponde poco alla realtà concreta. Deve emergere una nuova cultura europea che parta dalla quotidianità e che ascolti e coinvolga i cittadini. Un’Europa che sia orgogliosa delle proprie tradizioni, della propria identità, della propria cultura. Un’Europa che non annulli le proprie origini, non rinneghi se stessa dimenticando la propria identità per dare spazio a quella degli altri. E poi non dimenticherei la grande battaglia di questa regione, che è quella per l'autonomia: ci sono segnali preoccupanti, per esempio per l'utilizzo dei Fondi Europei di coesione. Qualcuno comincia a chiedere una centralizzazione di queste risorse, che adesso spendiamo e utilizziamo molto bene: per noi sarebbe inaccettabile e non solo un passo indietro, ma addirittura un passo diametralmente opposto rispetto alla richiesta di maggiore autonomia”.
“Ho dato la mia disponibilità non senza preoccupazione, ma avervi oggi al mio fianco mi alleggerisce. Ce la metterò tutta, come sempre, e poi prometto, nel caso di elezione, di lavorare con impegno, serenità e dedizione, senza dimenticare il territorio che mi ha dato fiducia”.