Tirano

E’ rovinato il sagrato della Basilica

La segnalazione del cittadino Bernardo Gabriele Ferrari che invita a intervenire.

E’ rovinato il sagrato della Basilica
Pubblicato:

C’è un allarme vero e proprio che riguarda il sagrato della chiesa più importante dell’intera Valtellina, la Basilica di Madonna di Tirano. Lo segnala un cittadino tiranese sempre molto attento alle opere pubbliche.
Pubblichiamo quindi un interessante contributo di Bernardo Gabriele Ferrari, residente di Tirano e da sempre sua memoria storica.

"Non serve - scrive il cittadino tiranese Ferrari - andare fino in Patagonia, in Argentina, sul Cerro Torre per sentire le pietre urlare crack. Bastava sostare sul piazzale della Basilica a Madonna di Tirano. Questa è la storia. Correva l’anno di grazia 1958 e ho assistito alla posa e alla inaugurazione del nuovo Sagrato, ad uso pedonale. Poi nel 1983, ovvero 40 anni fa, ho visto alcune auto parcheggiate sul sagrato e un rumore sinistro, crack crack. Ho avvertito immediatamente il pericolo che si stava creando e l’ho segnalato al Comune di Tirano".

Consigli

Ferrari continua.

"Consigliavo la posa immediata di panchine, di fioriere perchè l’Anas continuando ad asfaltare la statale aveva portato allo stesso livello la strada e il sagrato. Prima era inferiore di 20 centimetri e le auto non osavano fare il gradino, per non danneggiare le sospensioni e le ruote. Consigliavo di asportare completamente l’asfalto di 30 centimetri. Prima che decidessero di mettere pali di ferro e catene, anche i camion, durante la frana di Tresenda del 1983, avevano trovato da parcheggiare comodamente, rompendo le lastre". Non solo. "Il nostro poeta dialettale Ezio Maifrè, detto nonu Mengu, alcune settimane fa, sul web, aveva sollecitato un intervento del sindaco Franco Spada, perchè i proprietari sono i cittadini tiranesi, e chiesto un aiuto alla Diocesi di Como, al vescovo e cardinale Oscar Cantoni che gestiscono il Santuario. Spero che si ricordino anche, dopo tanti anni, di mettere lo gnomone sulla meridiana restaurata (il chiodo che con la sua ombra ci indica l’ora solare). Infine, beati gli uomini di buona volontà e amati dal Signore".

Seguici sui nostri canali