Villa di Tirano

Ecco la petizione per il "consumo suolo zero"

Presentata mercoledì scorso al Comune di Villa di Tirano una concreta proposta per la variazione definitiva del Pgt.

Ecco la petizione per il "consumo suolo zero"
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Una firma per cambiare il Pgt di Villa di Tirano, che purtroppo tanti danni ha fatto al territorio negli ultimi anni. Vediamo il testo, consegnato in Comune con una settantina di firme mercoledì dal portavoce Loris Genetti. "I sottoscritti cittadini firmatari, considerata la delibera della Giunta Comunale n. 16 del 14 marzo 2019 di "Avvio del procedimento per la redazione di variante al vigente Piano di Governo del Territorio unitamente alla verifica di assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica (VAS)” e la delibera della Giunta Comunale n. 14 del 22 febbraio 2024 di riapertura dei termini per la presentazione di suggerimenti e proposte ai sensi dell’art. 13 comma 2 della LR 12/2005, anche per la tutela degli interessi diffusi, presentano la seguente premessa e relative istanze. La Legge Regionale n. 31 del 28 novembre 2014 e la Legge Regionale n. 18 del 26 novembre 2019 introducono nel governo del territorio nuove disposizioni mirate a limitare il consumo di suolo, a favorire la rigenerazione delle aree già urbanizzate e a recuperare il patrimonio edilizio esistente. Queste disposizioni modificano in più punti la Legge per il governo del territorio, l.r. n. 12 del 2005, prevedendo l’adeguamento alle nuove disposizioni di tutti gli strumenti di pianificazione territoriale: Piano Territoriale Regionale, Piani Territoriali delle Province e della Città Metropolitana, Piani di Governo del Territorio (PGT)". Sul presupposto "che il suolo è una risorsa non rinnovabile, l’obiettivo prioritario di riduzione del consumo di suolo si concretizza nell’orientare le attività di trasformazioni urbanistico-edilizie non più verso le aree libere ma operando sulle aree già urbanizzate, degradate o dismesse, da riqualificare o rigenerare".

Strategia

Nella stessa direzione va la "Strategia del Suolo per il 2030", con cui l’Unione Europea ha fissato l’obiettivo di azzerare il consumo netto di suolo entro il 2050. "Comuni, Province e Regioni sono chiamate a contribuire al conseguimento di questo obiettivo attraverso iniziative tangibili, molte delle quali dovranno già essere attuate entro il 2030. Consumare il suolo significa compromettere ulteriormente la fragilità del nostro territorio e la sua biodiversità, che andrebbe invece tutelata. Consumare il suolo significa andare incontro alla desertificazione, all’incremento termico, al dissesto idrogeologico e alle altre problematiche causate dal cambiamento climatico. Significa aumentare l’inquinamento e peggiorare la qualità dell’aria che respiriamo e che respireranno le future generazioni. Significa compromettere fortemente il paesaggio, tutelato peraltro dall’articolo 9 della Costituzione".

Istanze

Vediamo le istanze. "Incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente. Si richiede di adottare soluzioni atte ad incentivare, anche economicamente, la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente dismesso o sottoutilizzato e nel contempo disincentivare la costruzione di nuovi edifici. Tale intervento dovrebbe riguardare in particolare le antiche contrade, in cui attualmente sussistono problemi di sicurezza pubblica dovuti all’instabilità o al crollo di porzioni di edifici. Contrariamente a quanto viene spesso fatto, tali edifici dovrebbero essere recuperati e valorizzati, in modo da contribuire alla rigenerazione urbana del patrimonio storico e architettonico del Comune di Villa di Tirano. Il recupero del patrimonio edilizio esistente avrebbe anche una funzione sociale e turistica, che non può sicuramente essere offerta da un capannone vuoto o da un edificio disabitato". Poi "intraprendere azioni concrete per migliorare l’ambiente, azzerando il consumo di suolo. Per uno sviluppo veramente sostenibile del territorio e per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Villa di Tirano, si richiede che vengano intraprese azioni concrete per la protezione e il miglioramento dell’ambiente, tra cui: istituire misure di mitigazione e di compensazione ambientale, al fine di bilanciare almeno parzialmente la compromissione delle porzioni di territorio utilizzate dagli insediamenti commerciali sulla Ss 38 vecchi e nuovi; dare un taglio netto al cemento, limitando il nuovo sviluppo urbanistico e la metratura di eventuali nuove attività commerciali. Incentivare la sostenibilità anche in termini di mobilità a basso impatto ambientale. Preservare l’area agricola tra la ferrovia e il fiume Adda, applicando tutti gli sforzi necessari ad evitare la costruzione di nuove viabilità, mantenendo la situazione attuale oppure, qualora vi fosse la necessità, trovando soluzioni più veloci e meno impattanti. Impostare un PGT ad un effettivo consumo di suolo zero".

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