Lovero

Finanziata la messa in sicurezza della Valle Grande

A fronte di un importo complessivo di 1.250.000 euro, Regione ha stanziato 1.125.000 euro, mentre i restanti 125.000 euro sono coperti dal cofinanziamento comunale.

Finanziata la messa in sicurezza della Valle Grande
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Dopo anni di tentativi, il Comune di Lovero ottiene finalmente il finanziamento per la messa in sicurezza del torrente Valle Grande, grazie all’interessamento dell’assessore regionale Gianluca Comazzi (Ambiente e Sistemi Verdi), che ha proposto il progetto alla Giunta di Regione Lombardia riconoscendone la priorità. A fronte di un importo complessivo di 1.250.000 euro, Regione Lombardia ha stanziato 1.125.000 euro, mentre i restanti 125.000 euro sono coperti dal cofinanziamento comunale, già garantito dal Ministero attraverso la progettazione. Un risultato tutt’altro che scontato: il progetto, già presentato in passato su un bando regionale, era stato ammesso ma non finanziato. La svolta è arrivata grazie alla volontà dell’assessore Comazzi, che ha voluto conoscere da vicino la vicenda e più volte ha ricevuto in Regione il sindaco di Lovero per approfondire gli eventi accaduti, riconoscendo la gravità della situazione e il pericolo reale per l’incolumità pubblica.

18 maggio

Il 18 maggio 2022 infatti resterà una data impressa nella memoria della comunità: un evento temporalesco di forte intensità ha causato una delle più gravi colate detritiche degli ultimi 50 anni, con mobilizzazione di alcune decine di migliaia di m³ lungo la Val Grande, la Val di Cogn e la Val di Luf. Le opere di regimazione in alveo e le vasche di deposito a monte dell’abitato hanno consentito che solo esigui volumi solidi si propagassero all’interno del centro abitato. Il materiale che si era depositato in corrispondenza degli attraversamenti viari ha determinato l’interruzione della viabilità. I vasconi a protezione dell’abitato furono colmati e messi a dura prova, tuttavia assolvendo alla funzione di impedire che il fango raggiungesse le case. La risposta fu immediata, con l’attivazione dei lavori di somma urgenza, il coinvolgimento di due imprese locali e dei tecnici regionali, che presero in carico la direzione dei lavori. Gli interventi continuarono anche nel 2024, a seguito di nuove piogge intense che hanno evidenziato la criticità persistente dei vasconi.

Progetto

Ora, con il finanziamento finalmente ottenuto, si potrà realizzare il progetto elaborato dall’ingegner Domenico Luciani e dalla geologa Giovanna Sacchi ed intervenire in modo organico a contrasto del dissesto; il progetto prevede: il ripristino delle opere danneggiate (soglie di fondo e briglie) che hanno la funzione di stabilizzare l’alveo, la realizzazione di opere di trattenuta della colata (barriere paracolata) a monte delle vasche di deposito, il rifacimento del tombotto di attraversamento della strada di Garbisc in corrispondenza della Valle Grande e la protezione degli imbocchi degli attraversamenti della Val di Cogn e Val di Luf, la risagomatura delle vasche con l’asportazione del materiale accumulato, la rimozione delle componenti vegetali (alberi) presenti lungo l’alveo. Ciascuno degli interventi descritti sarà vantaggioso sia per ridurre i volumi mobilizzabili che contrastarne la propagazione verso le aree con insediamenti. "Certi risultati si ottengono quando c’è una amministrazione determinata a chiedere per il bene del proprio paese e interlocutori istituzionali attenti e capaci di ascoltare. Per questo esprimiamo profonda gratitudine all’assessore regionale Gianluca Comazzi, che ha saputo riconoscere la gravità della situazione e l’urgenza di intervenire, portando il progetto all’attenzione della giunta di Regione Lombardia, che ne ha riconosciuto la priorità. È un risultato storico - afferma il sindaco Anna Saligari - dopo anni di impegno e attese, possiamo dire che, una volta terminati i lavori, Lovero sarà più sicura. Questo finanziamento rappresenta per Lovero un passaggio cruciale: ci consente di guardare al futuro con maggiore serenità, perché la tutela delle persone e del territorio è, e continuerà a essere, il nostro primo dovere e la nostra più grande responsabilità".