Aprica

"Fogna nel torrente, è una bomba a orologeria per il territorio intero"

Lanciata una petizione popolare.

"Fogna nel torrente, è una bomba a orologeria per il territorio intero"
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Maria Cristina Cioccarelli, di Aprica, prende posizione sul problema che Lucia Codurelli aveva evidenziato la settimana scorsa dalle pagine del nostro giornale riguardante la fogna di Aprica che si immette nel torrente Valbelviso. Ci ha contattati.

Fogna nel torrente

"Abbiamo fatto una rapida indagine tra le persone di Aprica bassa che conoscono bene il problema del depuratore e la situazione come da Lucia descritta nella strada e sentiero per andare in Val Belviso (tra la contrada Liscidini e la contrada Liscedo).

La situazione è più critica di quanto pensavamo. In pratica quello che viene chiamato depuratore posto in fondo alla contrada Liscidini (come da foto di google maps riportata) è solo un silos di contenimento con dei filtri per il liquame grosso a cielo aperto (quindi la puzza si sente per tutta la contrada di Liscidini e certe sere sottovento risalendo anche fino in contrada Santa Maria) e in uscita doveva avere quel famoso collettore fino a San Giacomo che il sindaco Carla Cioccarelli aveva fatto suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale del 2012".

Ma... "le opere del collettore sono state eseguite fisicamente ma non rispettano il tracciato originale del progetto e gli accordi tra i singoli privati e pertanto a seguito di vari ricorsi in tribunale non è mai entrato in funzione. Di fatto la fogna di Aprica disperde ancora alla ‘moda vegia’ nel fiume Valle scendendo lungo la contrada Liscedo e poi arrivando a Tresenda e San Giacomo. Dal 2012 il Comune di Aprica (furbescamente, ndr) ha mollato la gestione della rete fognaria alla Secam che di fatto si è trovata a gestire questa bomba ad orologeria. Al danno (ambientale ed ecologico) si aggiunge la beffa che i cittadini di Aprica si trovano addebitati in bolletta Secam "Servizio DEPURAZIONE, 12,27 euro" che di fatto non c’è".

Richiesta

E’ quindi da chiedere alla Procura: "quanto ci vuole per capire se effettivamente la ditta che ha svolto l’appalto dei lavori del collettore (ditta Cerri) abbia rispettato il tracciato come da progetto e da accordi coi vari privati dei terreni o abbia frodato prendendo una via più corta per risparmiare sugli scavi e tubature (peculato)?; è accettabile per la procura che dal ricorso al Tar del 2016 ad oggi, agosto 2023, si vada avanti comunque a non utilizzare il collettore e a scaricare la fogna nelle acque di un fiume?; la Secam, che formalmente è responsabile del disastro ambientale ne è consapevole?; ARPA e Corpo dei Cc Forestali non dicono nulla? L’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia?". A Cioccarelli è venuta l’idea di una petizione con conseguente raccolta firme.

"Per la petizione più che un banchetto fisico in piazza (oltretutto sul sito del Comune di Aprica non è nemmeno presente il modulo per richiedere di fare una petizione) abbiamo voluto lanciarla sul sito Change.org e già sono state raccolte oltre 100 firme; al di là del pensiero politico è una faccenda che riguarda tutti noi e le prossime generazioni, non c’è un "pianeta B"".

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