Valfurva

Giacomo Occhi, poliedrico artista bormino, ha riportato in scena il suo "Signor G"

Uno spettacolo interamente dedicato al grande Giorgio Gaber a 20 anni dalla sua morte.

Giacomo Occhi, poliedrico artista bormino, ha riportato in scena il suo "Signor G"
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Grazie alla collaborazione fra biblioteca e assessorato alla Cultura, ritorna dopo 13 anni Giacomo Occhi (31 anni oggi) nello spettacolo musicale "Signor G", con Bruna Di Virgilio (pianoforte), compagna di classe al liceo, presso il Centro Visitatori del Parco, dedicato al cantautore milanese Giorgio Gaber a 20 anni dalla morte, avvenuta il 1º gennaio 2003, all’età di 64 anni. Suo il teatro canzone che rivoluzionò la musica italiana. Occhi, originario di Bormio, fin da piccolo si è appassionato all’arte circense e al teatro, divenuti professione; questo spettacolo è sempre stato il suo cavallo di battaglia. In scena, frammenti di pensieri, parole, contenuti profondi apparentemente leggeri, monologhi e canzoni, passando con naturalezza e bravura interpretativa dal sorriso al pianto, dall’ironia alla depressione.

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Si parla di libertà, di paura e si canta d’amore, di incontri; di uomo e donna così diversi e che tali devono restare. In primo piano, famiglia, donne, gli italiani, l’italianità. Il lavoro di Occhi dal 2010 è cambiato, cantando Gaber è andato oltre la difficoltà di sentimenti, di emozioni; tratteggiando il poliedrico artista, Occhi ci ha narrato dell’uomo, meno del politico, in uno spaccato storico sociale, rendendolo più che mai attuale nel format ‘teatro spettacolo’. Perché Gaber resta di un’attualità disarmante, che sembra scritta oggi; cantante e brillante attore, è un motore di riflessione sempre acceso; l’esistenza umana così ben scandagliata da Gaber, è stata analizzata da Occhi con lucido e riflessivo disincanto. Il bis, non poteva che essere il brano "La Libertà".

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