Gli atleti di Osa on Ice hanno trasformato il palaghiaccio bormino nell’Isola che non c’è
Sulla pista perfettamente fresata e illuminata si sono esibiti in 30 con performance singolari.
Il palaghiaccio vestito a festa, diventa l’Isola che non c’è, nel saggio finale di un anno proficuo per gli atleti di Osa on Ice. Staff tecnico, Micheal Webster, direttore; Stefania Calegari, maestra e coreografa, le maestre Mari Overmark e Ambra Narducci, Clara Compagnoni collaboratrice in pista; Benedetta Valmadre, maestra di danza. Sulla pista perfettamente fresata e illuminata da Elvio e Gigi, si sono esibiti in 30. Performance singolari (Peter Pan, Naima Russo; Capitan Uncino, Karon Mesanovic; Spugna, Jessica Bormolini; Trilli, Giorgia Cola; Ombra e Coccodrillo, Victoria Valgoi; Capo Tribù Toro in Piedi, Giulia Pietrozzini; Gianni, Zoe Dagna; Michele, Cloe Alberti; Wendy, Anna Fazzini) e di gruppo (i Pirati e i Bimbi Sperduti). Costumi variopinti e ben curati, realizzati dai genitori. Colonna sonora in tema.
Matano
Così Deborah Matano, responsabile. "I nostri atleti, con passione e impegno, ci hanno trasportato nel mondo della fantasia, in cui i sogni diventano realtà. Il nome Osa, non a caso, sprona ciascuno a osare e mantenere vivo quel fanciullo dentro, che permette di guardare il bene nel mondo, ed emozionarsi". L’associazione chiude in bellezza e in crescita la stagione: due campionesse nazionali e tutti i podi nella finale di campionato Libertas; due allieve in quello FISG. Fino a giugno, allenamenti off ice, poi, si riparte; chiunque è invitato a proseguire o unirsi al gruppo. Così Webster. "Siamo una grande famiglia, in cui ognuno ha la sua parte; una società sportiva che è spazio di crescita sociale e disciplina, vuole dire tanto in questa realtà".