serve un Collegio di vigilanza

"Grave danno ambientale" dai lavori per le Olimpiadi 2026 in Valtellina

La denuncia parte dal Partito Democratico provinciale.

"Grave danno ambientale" dai lavori per le Olimpiadi 2026 in Valtellina
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Regione Lombardia coinvolga la provincia di Sondrio nella definizione dei progetti viabilistici previsti per le Olimpiadi 2026 sulla Statale 38 attivandosi da subito per convocare il Collegio di vigilanza, valuti e supporti un progetto alternativo di accesso alla tangenziale di Sondrio per tutelare paesaggio e ambiente nei pressi del santuario della Sassella. A chiederlo con un‘interrogazione depositata oggi a Milano e condivisa con il segretario provinciale dem Michele Iannotti, è il capogruppo del Pd in consiglio regionale Fabio Pizzul.

Collegio di vigilanza

“Già nel 2006 - spiega Pizzul - è stato stipulato un Accordo di programma per la realizzazione degli interventi di potenziamento e riqualificazione della viabilità di accesso alla Valtellina, che prevedeva la costituzione di un Collegio di vigilanza presieduto dall’assessore alle Infrastrutture della Regione (il quale delegava a sua volta il rappresentante della giunta regionale che si occupa delle politiche relative alla Montagna, ruolo oggi ricoperto da Massimo Sertori) e composto da un rappresentante degli altri enti coinvolti.

Un organismo che però non è stato più convocato dall’estate del 2019, nonostante abbia, tra gli altri, il compito di individuare le criticità nell’attuazione dell’Accordo stesso e proporre soluzioni di merito“.

Danno ambientale

Criticità che, insiste Pizzul, non mancano soprattutto per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione della viabilità sulla 38 e previsti nel pacchetto olimpico, come ad esempio, lo svincolo della tangenziale di Sondrio in prossimità del santuario della Sassella.

"La Regione intende fluidificare il traffico realizzando un cavalcavia che superi la rotonda ai piedi del santuario, creando un collegamento in quota con la tangenziale di Sondrio, già sopraelevata, all’altezza del parco Bartesaghi - ricorda Pizzul -. Il viadotto, sopraelevato di oltre 5 metri sull’attuale piano stradale, correrebbe in prossimità dello sperone su cui sorge l’antico borgo della Sassella, con il Santuario circondato dai terrazzamenti, compromettendo una delle aree di maggior pregio paesaggistico dell’arco alpino lombardo".

"Per evitare quello che sarebbe un grave danno ambientale - aggiunge Iannotti - è necessario variare il progetto. I gruppi consiliari di minoranza del Comune di Sondrio hanno elaborato due proposte progettuali alternative all’opera ipotizzata da Anas e Regione, adatte sia a garantire la fluidificazione del traffico che a preservare il contesto paesaggistico. Le proposte sono già state discusse e condivise nella Commissione consiliare competente, sottoscritte dal sindaco, inviate ad Anas e sono supportate da autorevoli riscontri tecnici. Ora devono essere discusse e approfondite dal Collegio di vigilanza dell’Accordo di programma.“

Sostenibilità e di salvaguardia

"Confronto, condivisione e collaborazione - continua Iannotti -, è quello che chiedono invano da mesi il territorio, i cittadini, i sindaci, attorno al tema della progettazione di interventi che devono servire a risolvere problemi reali, ma che allo stesso tempo vanno inseriti dentro un contesto di sostenibilità e di salvaguardia territoriale ed ambientale. Oltre al cavalcavia alla Sassella ci sono anche il superamento del passaggio a livello al Trippi e la tangenzialina di Bormio“.

"Per questo - conclude Pizzul - chiediamo alla Regione di attivarsi per convocare il Collegio di vigilanza a cui sottoporre le proposte progettuali alternative elaborate, oltre che tutte quelle relative agli interventi previsti nell’ambito olimpico sulla Statale 38. Riguardo alla Sassella, chiediamo con urgenza alla Regione inoltre di sapere se ritiene queste proposte preferibili al progetto originario alla luce di un’analisi costi/benefici e se intende promuoverle insieme agli altri enti locali coinvolti".

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