I nostri ghiacciai in agonia, VIDEO SHOCK

Il confronto a distanza di un anno della fusione della neve sul Ghiacciaio del Lupo, nelle Alpi Orobie.

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Il riscaldamento globale non dà tregua ai nostri ghiacciai e le notizie che arrivano dai giganti bianchi sono tutt'altro che positive.

Time lapse a distanza di un anno

La situazione viene spiegata dal Servizio Glaciologico Lombardo in un post su Facebook nel quale viene mostrato un timelapse realizzato con le immagini prese dallo stesso punto di vista a distanza di un anno. Quello che emerge è una condizione sempre più preoccupante. Il ghiaccio manca della protezione della neve, sciolta dalle eccezionali ondate di caldo che hanno caratterizzato il 2019. A causa di ciò perde sempre più di volume.

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Ghiacciaio in salute

La neve è il nutrimento del ghiacciaio, da ottobre a maggio si accumula mentre in estate fonde gradualmente, per avere un ghiacciaio in salute sta tutto nel non farla fondere completamente. - Si legge nel post pubblicato ieri - Se a fine estate il ghiacciaio è grossomodo coperto per oltre la metà della sua superficie da neve residua il suo bilancio sarà di equilibrio, se invece la neve scompare già durante l’estate lasciando tutto il ghiacciaio scoperto, il bilancio sarà fortemente negativo”.

Ghiacciaio del Lupo

Gli studiosi poi sottolineano: “In questo time-lapse integrale vedete il 2018 ed il 2019 a confronto sul Ghiacciaio del Lupo (ghiacciaio laboratorio delle Alpi Orobie) dal 17 giugno al 26 agosto. Il 2019 è partito con un bel vantaggio in termini di innevamento, grazie soprattutto al recupero di maggio, vantaggio che è stato parzialmente eroso dal caldo record di giugno. Il 27 giugno alla vicina stazione del Bivacco Corti a 2509 m, attiva dal 2006, è stata raggiunta la temperatura di 23.4°C, frantumando il record precedente di 20,6°C risalente al 24 agosto 2016. Nel 2018 il ghiacciaio ha iniziato a scoprirsi già l’8 luglio contro il 25 luglio del 2019. Giova ricordare come a fine agosto nel 2018 il ghiacciaio era quasi completamente scoperto, tanto che la fusione, protrattasi per tutto settembre, ha provocato il peggior bilancio di massa da quando si rilevano i dati”.

Ancora un mese di fusione

“Quest’anno la neve a fine agosto copre ancora il 30-40% della superficie, quindi il bilancio già oggi è negativo, con ancora fino a un mese di fusione potenziale davanti, sebbene meno catastrofico dello scorso anno” concludono.

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