Ambiente

Idrostelvio, il Parco adesso studia, controlla e monitora la dinamica dell’acqua di fusione

In collaborazione con l’Università Statale di Milano e il Politecnico di Milano.

Idrostelvio, il Parco adesso studia, controlla e monitora la dinamica dell’acqua di fusione
Pubblicato:
Aggiornato:

Il Parco Nazionale dello Stelvio è un vero e proprio serbatoio di risorse idriche, grazie a ghiacciai e nevai che alimentano i fiumi e torrenti a valle; oggetto di studio da decenni, la dinamica dell’acqua di fusione è ancora poco conosciuta. Oggi viene studiata e monitorata in collaborazione con l’Università Statale di Milano e il Politecnico di Milano, il contributo di Daniele Bocchiola, Guglielmina Diolaiuti, attraverso il progetto Idrostelvio, una rete di stazioni idrometriche, un investimento di 150 mila euro in tre anni quasi concluso. Sensori ad alta tecnologia e raccolta dati meteorologici giornalieri, per comprendere meglio come acqua, neve e ghiaccio interagiscono, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse idriche, per presente, futuro, e affrontare le sfide del cambiamento climatico. Le portate idrologiche nel Parco vedono applicato il modello glacio-idrologico Poly-Stelvio, utilizzato in Alpi, Himalaya e Ande.

Stazioni

Le stazioni di misura idrometriche in funzione (la più complessa quella dei Forni) sono costituite da: sensore piezometrico per misurare la profondità del flusso; data logger, per l’accumulo delle letture strumentali alla risoluzione temporale prefissata; scatola con batteria e pannello solare per l’alimentazione. Il ciclo idrologico in bacini alpini si modificherà; i corpi glaciali daranno sempre minor contributo. Luca Corlatti, responsabile monitoraggio e ricerca. "Mentre i ghiacciai sono oggetto di indagini da diversi decenni, meno nota è la loro dinamica di fusione; ottenere informazioni è importante per gestire le risorse, non solo nel Parco ma anche per ecosistemi di pianura". Franco Claretti, direttore dell’area protetta. "Siamo proprietari di tutto il sistema di rivelazione e mitigazione; raccogliamo tutti i dati dell’acqua scaricata dal ghiacciaio; telecamere misurano la perdita di superficie e la dimensione dei ghiacciai, i metri cubi che si riversano nella valle Cedec dei Forni; studiamo l’idrogeologia e i depositi sedimentari sul fondo del torrente Frodolfo. Nella nostra attività di conservazione e tutela dell’habitat, abbiamo 40 progetti di ricerca in corso: Idrostelvio è uno dei più importanti".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali