Grosio

Il "Castello di Gaudì", preso di mira dai turisti, crea non pochi problemi al paese

La struttura è un giardino privato realizzato dagli anni ‘80 e non ci sono biglietti di ingresso.

Il "Castello di Gaudì", preso di mira dai turisti, crea non pochi problemi al paese
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Un'opera muraria realizzata in oltre trent’anni di lavoro, che caratterizza ormai un angolo di Grosio, la cui gestione da qui in avanti sarà sempre più difficile. Stiamo parlando della struttura creata da Nicola Di Cesare sulla parete rocciosa che sovrasta la sua abitazione privata in fondo a via Rovaschiera che, soprattutto negli ultimi tempi, è diventata un’attrazione turistica. Conosciuta come "Castello di Gaudì" - per alcune somiglianze con le opere dell’artista catalano - per qualcuno la struttura di Grosio è un capolavoro, per altri semplicemente non ha senso di esistere, ma è vero che è più richiesta del maniero vero e proprio che si trova vicino alla Rupe Magna. E’ stata segnata come punto di interesse anche su Google Maps (dove è chiamata, più propriamente, "Giardino roccioso Nicola Di Cesare") eventualità che però sta creando troppo clamore. Come se non bastasse sul sito www.wineandfood.it è apparso, a firma di Cristian Gangemi, un articolo che parla di uno stupefacente castello incastonato nella roccia ideato nel 1910 a cura dell’architetto Fenoglio.

La storia

In realtà la struttura è stata costruita a partire dagli anni Ottanta ad opera di Nicola Di Cesare che ora fa da cicerone per la visita, pare anche a pullman carichi di persone che giungono apposta da fuori provincia. Nicola ha affermato che fino a quando sarà in vita nessuno predisporrà un biglietto di ingresso ma questo ovviamente crea problemi di gestione e di logisitica. "Dopo una opportuna messa in sicurezza si potrebbe creare un business con pagamento di ticket ed esonero di responsabilità - ha affermato Alessio Strambini, deciso a candidarsi come sindaco, critico sulla vicenda - oppure che la struttura venga chiusa per sempre e resti privata (perchè appunto su area privata sorge). Altrimenti non ci rendiamo ancora conto delle disavventure legali a cui potrebbe andare incontro il proprietario, ma anche il Comune, se qualcuno dovesse disgraziatamente farsi male mentre visita il giardino roccioso. Purtroppo chi doveva vigilare negli anni (l’amministrazione comunale) non ha vigilato ed ora ci troviamo in questa situazione precaria che è vero porta visibilità a Grosio ma fa sorgere, soprattutto andando avanti se crescerà il flusso di persone, diverse problematiche".

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