Il Centro servizi la manda a casa e lei finisce al Morelli
La protesta lanciata da Georgeta Nastase alla fine di un ricovero di 11 giorni per insufficienza respiratoria.

Un altro, ennesimo caso di malasanità che colpisce ancora il Tiranese e in particolare il Centro servizi territoriale che consente da qualche tempo agli utenti rimasti senza medico di prenotare appuntamenti e richiedere farmaci. Ma le lamentele in questo periodo non sono certo mancate su questo servizio e l’assenza di medici di base si fa sentire sempre di più. La storia è quella di Georgeta Nastase - rumena ma in Italia da 25 anni, sposata con tre figli - 64enne, che lavora nell’impresa di pulizia dell’ex ospedale di Tirano. Il 24 gennaio scorso è stata malissimo per un problema respiratorio ed è andata all’ambulatorio temporaneo di Tirano, che ora, come detto, sostituisce i medici di base andati in pensione. Lì però dal medico di turno, che cambia ogni giorno, è stata liquidata senza attenzione. Così poi è cominciato il suo calvario, che ci ha raccontato.
La storia
"Nei giorni successivi sono tornata di continuo in ambulatorio perché la situazione peggiorava, facevo davvero una gran fatica a respirare e lavorare. Alla fine il 7 di febbraio sono finita al Pronto soccorso, dove mi hanno rilevato una febbre a 39.6 e di lì c’è stato il ricovero immediato al Morelli. Nessuno mi aveva controllato prima ma solo lì mi hanno trovato acqua nei polmoni. Per fortuna ho incontrato il dottor Paolo Pozzi, direttore della Pneumologia di Sondalo, che è stato eccezionale. Si è trattato di un’influenza virale e batterica: totale 11 giorni all’ospedale di Sondalo dove sono stati tutti veramente premurosi e pieni di attenzioni per me". La signora è rimasta fino al 19 di febbraio al Morelli e poi doveva fare ancora 6 giorni di antibiotico a casa, in malattia. Per questo però era costretta a tornare all’ambulatorio di Tirano, serviva la certificazione e la prescrizione anche per un’ecografia. "Ebbene, mi avevano detto di fare un’ecografia ai reni e invece di scrivere il mio nome, hanno scritto quello di mio marito. Nemmeno la prescrizione sono riusciti a fare nel modo corretto".
Sfogo
L’amaro sfogo finale. "Non si può andare avanti così. Non c’è nessuna cura o attenzione per noi che abbiamo perso il medico di base. Abbiamo ormai paura di invecchiare, di ammalarci, ci sentiamo completamente abbandonati dalla sanità. A me alla fine è andata bene, ma se non fossi finita al Morelli non so se sarei qui a raccontare questa storia". La denuncia della signora Nastase si somma alle tante storie che abbiamo ascoltato in questo ultimo periodo data l’assenza ormai cronica dei medici di base. Il servizio messo in piedi a Tirano non funziona, c’è poco da fare. I medici chiamati a fornire questo servizio pare lo facciano controvoglia e soprattutto senza conoscere le patologie o la storia clinica di ogni paziente. La sanità valtellinese segna così un altro punto di arresto, fermi restando gli elogi per il Morelli di Sondalo che anche la signora protagonista di questa sventura, finita bene, ha voluto sottolineare.