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Il dramma dei ricoveri in solitudine per gli anziani

L’appello del Presidente del Gruppo Anap Sondrio Mario Valetti

Il dramma dei ricoveri in solitudine per gli anziani
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"Con il raggiungimento della quarta età subentrano spesso esigenze e dinamiche che si eguagliano a quelle della prima infanzia… e come un bimbo piccolo non lo si potrebbe lasciare ricoverato a lungo e da solo in ospedale, così andrebbe fatto per chi ha raggiunto un’età significativa o soffre di patologie". Si legge in una nota stampa diffusa oggi, 5 maggio 2021, da Confartigianato Imprese Sondrio nella quale condivide l'appello del Presidente del Gruppo Anziani e Pensionati Artigiani, Mario Nemesio Valetti :

"Oggi l’emergenza Covid-19 si è attenuata e paiono del tutto condivisibili le richieste di allentare i criteri di accesso e di visita agli anziani".

Si tratta di un dramma personale e famigliare nel quale la “solitudine” può determinare un aggravamento della situazione psicologica ed emotiva e financo fisica, dell’anziano. Ad un dramma, quello dell’anziano, si somma un secondo “dramma” (forse pure maggiore) per chi ha familiari o congiunti ricoverati ed è la paura di non poterli più salutare. E tutto questo succede anche nei casi di sospetto Covid-19.

Paura di non poter più vedere i propri familiari

La situazione in molte famiglie ha assunto un grado di preoccupazione elevato, al punto che ci sono anziani che non si rivolgono più al proprio medico curante per il timore di essere ricoverati ; essere ricoverati significherebbe infatti perdere ogni contatto con i propri cari e a nulla – purtroppo – valgono le elevate competenze e l’indubbia sensibilità dimostrata in questi mesi dagli operatori sanitari tutti. Il dubbio, la paura di non poter più vedere i propri familiari prevale e prende il sopravvento.

Sottolinea il Presidente del Gruppo Anziani e Pensionati Artigiani Mario Nemesio Valetti:

 

“In questi giorni  sono numerose le segnalazioni che giungono anche al nostro Gruppo. Per questo ho ritenuto doveroso sollevare questa delicata questione e rivolgere un appello alle Autorità Sanitarie. In questa fase la morsa della pandemia pare si sia allentata. Ecco allora che forse è venuto il momento per ridefinire alcune regole all’interno dei presidi Ospedalieri e delle Case di Riposo e recuperare il rapporto fra i degenti anziani e i loro cari.”

“Vorrei rivolgere un invito – prosegue Mario Valetti – a coloro che hanno il potere decisionale e lo faccio con il massimo rispetto e a bassa voce. Ma credo sia giusto affrontare anche questo tema. Non è ammissibile che gli anziani siano terrorizzati all’idea di dover essere ricoverati. Il ricovero non può diventare un incubo ma al contrario deve e va vissuto come un passaggio positivo che porta alla guarigione. Crediamo sia possibile e aggiungo doveroso con un minimo impegno logistico organizzativo (oggi che immaginiamo di volare su Marte) approntare un sistema sicuro per far incontrare l’anziano con un suo caro.”

 

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