Il Kosmo Taste The Mountain nella guida L'Espresso
Un premio all’umiltà e alla passione dello chef Michele Talarico e della sua brigata
Svelata anche quest’anno la Guida de L’Espresso, al Teatro Nazionale di Milano: un prestigioso riconoscimento per premiare le eccellenze della ristorazione nel nostro Paese. Quest’anno, tra le 1000 insegne presenti in Guida c’è anche Kosmo Taste The Mountain di Livigno, già inserito anche tra le pagine della Guida Michelin (la riconferma settimana scorsa).
Il Kosmo Taste The Mountain nella guida L'Espresso
Un premio all’umiltà e alla passione dello chef Michele e della sua brigata, che dà luce e forza a tutta la Valtellina; un elogio che puntella e rafforza la ricerca del team di cucina e la scommessa di Siria Fedrigucci, cuore e anima del progetto, che ritiene che un’esperienza di alta cucina di montagna valga il viaggio per scoprirla, ritrovarla e sostenerla.
«L'inserimento del nostro Kosmo Taste the Mountain sulla guida de L'Espresso è un riconoscimento importante che premia tutto l'impegno e gli sforzi che la cucina sostenibile di montagna richiede nel corso dell'anno. Scelta di fornitori, conservazione delle materie prime, formulazione di menù di stagione in stagione, studio di nuove ricette. Tutto questo avviene in un contesto in cui le nostre possibilità sono limitate ai soli prodotti di montagna, territorio la cui biodiversità è estremamente limitata in varietà e scelta; ma quanto più l'obiettivo è grande e ambizioso, e la strada da percorrere lunga e difficoltosa, tanto più grande è la soddisfazione che ricaviamo dall’affermazione di questo progetto» dichiara la responsabile di Kosmo.
Lo chef
Per Michele Talarico, executive chef, «ottenere questo risultato è un riconoscimento professionale ma anche personale, di valore inestimabile».
«Mi sento parte di un percorso di cambiamento importante del modo di fare ristorazione - aggiunge - La mia cucina al Kosmo è un progetto che racchiude in sé innovazione e creatività, tradizione e conservazione, in un processo che non si ferma mai proprio perché ispirato al ciclo della natura, che cambia e si rinnova di stagione in stagione. Averci creduto fino a questo punto è testimonianza di quanto profonda e sincera sia stata la nostra scelta, fin dall'inizio».