L'intervento

Il Natale è un fare molto concreto, è il fare dell’amare e del sentirsi amati

La riflessione sul Natale di don Mirco Sosio

Il Natale è un fare molto concreto, è il fare dell’amare e del sentirsi amati

In occasione del Natale, ospitiamo oggi, 25 dicembre 2025, l’intervento e la riflessione di don Mirco Sosio, della Comunità pastorale di Sondrio.

Buon Natale del Signore!

Questo lo scritto di don Mirco:

Auguri! Buon Natale del Signore!

Crescendo a Semogo in Alta Valtellina, il Natale per me è sempre stato caratterizzato dall’albero decorato e illuminato in piazza e dal grande presepe di fronte alla chiesa. Da piccolo ammiravo quei giovani dell’Associazione Gioventù che lavoravano tante sere per settimane, per prepararlo.

Ricordo ancora quando ho cominciato a far parte dell’AGS e la gioia che avevo: “Finalmente anche io posso dare il mio contributo!” Il mio presepe preferito era quello vivente: costruire una capanna a grandezza naturale, alcune casette e recinti che poi la notte di Natale erano piene di noi vestiti da pastori, re magi, Maria, Giuseppe e un bambino piccolo a fare Gesù… Ricordo ancora quell’anno che le cose non sono andate come previsto e sul più bello, mentre stavamo issando l’albero sul sagrato della chiesa, sono scivolate le corde e la pianta è caduta a terra tranciando un lampione, ma non ci siamo scoraggiati! Questa tradizione continua, ancora oggi un gruppo di giovani prepara l’albero di Natale e il presepe in piazza e so che è così in alcuni dei nostri paesi. In altri invece ci pensano gli Alpini o tanti volontari, come nella “mia” chiesa della Beata Vergine del Rosario a Sondrio. Un grazie a tutti! Com’è nei vostri paesi? C’è qualcuno che se ne occupa? Quali sono le tradizioni paesane?

Il Natale è un fare molto concreto.
Fare il presepe è certamente Natale. Nel 2026 celebreremo gli 800 anni della morte di San Francesco che proprio nel 1223 ebbe per primo l’idea di fare una rappresentazione della nascita di Gesù. Il bello del presepe è che tutti noi possiamo immaginarci come uno dei personaggi e vivere la nascita di Gesù da vicino!
Fare l’albero di Natale e vedere strade e case piene di luci, ci ricorda che Gesù nasce in una delle notti più buie dell’anno. Gesù, Luce del mondo, viene a portare speranza e pace. Anche quest’anno il buio e il male non mancano in questo nostro mondo, anche qui in Valtellina. Abbiamo bisogno, forse ancora più di prima, di Gesù e della sua presenza. “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”, questo canto degli angeli ci ricorda una verità stupenda, semplice, per tanti magari banale, ma fondamentale: siamo amati da Dio! L’augurio di Natale è proprio un augurio di pace per noi, proprio perché amati dal Signore.

I nostri bambini si sentono amati? Spesso troppe attività, genitori separati, stress già in tenera età…che questo Natale possa donare ai piccoli quello di cui hanno più bisogno: gioco, tempo insieme, presenza e amore.

I nostri adolescenti si sentono amati? Un sondaggio di qualche settimana fa riportava come a questa età si sentano spesso soli, con la paura di essere tagliati fuori, abbandonati. Come dono per loro, chiediamo di potersi sentire a casa, di avere un gruppetto di veri amici, di sentirsi protetti.

I nostri giovani si sentono amati? La nostra valle ha un triste primato di suicidi, è una delle province italiane dove si fa più uso di alcol e droga, tanti nostri giovani non sembrano felici e spesso abbandonano le nostre montagne. Per loro questo Natale auguriamo di trovare serenità e speranza, di trovare, con l’aiuto di Dio, il senso vero della vita, la gioia di vivere nelle nostre meravigliose valli. Queste sono le parole di papa Leone ai giovani: “Ora è il momento di sognare in grande e di essere aperti a ciò che Dio può fare attraverso le vostre vite. Essere giovani spesso comporta il desiderio di fare qualcosa di significativo, qualcosa che faccia davvero la differenza. Molti di voi sono pronti a essere generosi, ad aiutare coloro che amano o a lavorare per qualcosa di più grande di voi stessi. Ecco perché non è vero che la vita consiste solo nel fare ciò che ci fa sentire bene o ci mette a nostro agio, come sostengono alcune persone. Certo, la comodità può essere piacevole, ma come ci ha ricordato Papa Benedetto XVI, non siamo stati creati per la comodità; piuttosto, siamo stati creati per la grandezza, per Dio stesso. Nel profondo, desideriamo la verità, la bellezza e la bontà perché siamo stati creati per esse. E questo tesoro che cerchiamo ha un nome: Gesù, che vuole essere trovato da voi.” A Natale Gesù si fa letteralmente trovare.

I nostri adulti si sentono amati? Il mondo sta cambiando velocemente e non è facile mantenere il passo, ci si sente spesso inadeguati. Guardando alla grotta di Betlemme, a tutti auguriamo il dono e la bellezza della famiglia, della maternità e della paternità, in fin dei conti è “Natale con i tuoi…”
I nostri anziani si sentono amati? Ne visito tanti nelle loro abitazioni e nelle case di riposo. Questo Natale non lasciamoli soli, basta una piccola visita e la loro settimana si trasforma e nei loro occhi torna la gioia. Doniamo loro un sorriso!

Il Natale è un fare molto concreto, è il fare dell’amare e del sentirsi amati.

Ecco il mio augurio per tutti: che possiate avere il coraggio di fare Natale, quello vero. Insieme ai regali e al panettone, abbiate il coraggio di aprire il cuore a Dio che è amore, un amore così grande che è entrato nella storia e l’ha cambiata per sempre. Dio ci ama, ci perdona e ci vuole donare la Sua pace, in un mondo dove c’è tanta paura e tanto odio, questa verità ci può cambiare la vita.

Buon Natale!

Don Mirco Sosio