Valfurva

Il racconto della storia di Valfurva dalle origini grazie al Centro Studi Storici Alta Valtellina

Un nuovo format, fatto di ‘paesaggi e incontri’, generato dall’assessorato alla Cultura.

Il racconto della storia di Valfurva dalle origini grazie al Centro Studi Storici Alta Valtellina
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Prende via il racconto della storia di Valfurva dalle origini, con un nuovo format, fatto di ‘paesaggi e incontri’, generato da Comune, guidato da Luca Bellotti, assessorato alla Cultura, biblioteca, Museo vallivo, Pro loco, associazione anziani, coordinato dal Centro Studi Storici Alta Valtellina, presieduto da Lorenza Fumagalli. Prima serata giovedì, in cui il folto pubblico ha percorso le tappe fondamentali testimoniate negli statuti (i più vecchi dell’arco alpino) custoditi negli archivi studiati dal CSSAV, in cui la storia di Valfurva, originata da Svizzeri, Milanesi, Francesi, Grigionesi, Spagnoli, Austriaci, e prima di tutto Celti e Liguri, fino al 1799 è accomunata, in termini di gestione del territorio, amministrativa, a quella del Contado, comprendente Bormio, Livigno, Valdisotto e Valdidentro, come in un Comune Unico. Poi, con Napoleone, si sciolse; iniziò il localismo, in ogni famiglia si produceva la propria verità.

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Dice Maria Albina Andreola assessore alla Cultura. "Lo studio del patrimonio storico locale, corredato da una rigorosa metodologia, può produrre progetti di valorizzazione del territorio, strategie di innovazione, mettendo in moto intuizioni per lo sviluppo identitario della valle, anche in termini di turismo culturale". Dice Fumagalli. "La nostra storia, unica, eccezionale, è fondamento di ogni pensiero e cambiamento; la nostra finalità, è rendere partecipe la comunità a portarla avanti; dentro la storia abbiamo già tutto il necessario per arrivare oltre quello che siamo". A breve, l’istituzione di gruppi di interesse su temi specifici.

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