onore alla memoria

Il sacrificio dei partigiani di Buglio: cerimonia per non dimenticare

Nel giugno 1944 Buglio in Monte visse giorni di autogoverno democratico prima di essere attaccato e devastato dalle forze nazifasciste. Nella battaglia persero la vita nove partigiani e sette civili. Lunedì la cerimonia di commemorazione.

Il sacrificio dei partigiani di Buglio: cerimonia per non dimenticare
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Buglio in Monte si appresta a ricordare, anche quest’anno, uno dei momenti più tragici e significativi della lotta partigiana durante la Guerra di Liberazione. Il 16 giugno 2025, la comunità commemorerà i caduti e gli avvenimenti che, nell’estate del 1944, videro i partigiani affrontare il violento attacco nazifascista, sacrificando la propria vita per difendere i valori di libertà, giustizia e democrazia.

Responsabilità civile

Il ricordo di quei giorni non rappresenta soltanto un dovere della memoria storica, ma un atto di responsabilità civile verso le generazioni future. È grazie a questo patrimonio di sacrificio che oggi è possibile vivere in un Paese democratico e in pace, fondato sui valori per cui tanti giovani patrioti combatterono e caddero.

I primi atti di Resistenza in Valtellina ebbero luogo il 1° giugno 1944, quando la 40ª Brigata Garibaldi “Fronte Nord” compì la sua prima azione organizzata con l’assalto alla caserma fascista della GNR a Ballabio. Durante l’operazione perse la vita il partigiano Ambrogio Confalonieri, mentre il giovane Aldo Perregrini, ferito gravemente, morì pochi giorni dopo.

I fatti

L’11 giugno 1944 la 40ª Brigata Matteotti riuscì ad occupare Buglio in Monte, instaurando un'autentica esperienza di autogoverno democratico. I viveri requisiti furono distribuiti alla popolazione e la farina recuperata fu destinata alla panificazione per il fabbisogno degli abitanti. Il Podestà fascista fuggì e venne eletta una Giunta popolare che, attraverso assemblee pubbliche serali, prese decisioni amministrative in piena partecipazione democratica, un’esperienza inedita dopo vent’anni di dittatura fascista.

Tuttavia, questa piccola "repubblica partigiana" attirò presto la reazione violenta delle forze nazifasciste. Alle prime luci dell’alba del 16 giugno 1944, sotto comando tedesco, circa un migliaio di uomini – composti da SS, truppe ucraine, cosacchi, mongoli, militi fascisti della GNR e batterie antiaeree Flak – attaccarono il Libero Comune di Buglio. L’offensiva iniziò con un violento bombardamento che distrusse numerose abitazioni e costrinse molti abitanti alla fuga.

Nonostante l’inferiorità numerica e bellica, i 55 partigiani armati, supportati da numerosi studenti disarmati scesi da Pra Maslin, resistettero eroicamente fino al pomeriggio, quando la battaglia ebbe fine. Le truppe nazifasciste misero a ferro e fuoco il paese, dando alle fiamme 36 abitazioni e numerosi fienili. Il bilancio dell’attacco fu tragico: 18 nazifascisti caduti, circa 50 feriti tra gli aggressori, ma soprattutto un alto tributo di sangue tra i difensori e i civili.

Memoria

Nove partigiani persero la vita: Virgilio Bianchi (18 anni), Sergio Bollina (18), Luciano Gabellini (20), Vinicio Nicocelli (18), Gustavo Pasina (17), Pierino Reda (20), Clemente Valeni (36), Luciano Vecchiettini (24), Ferruccio Zamboni (21). A loro si aggiunsero sette civili: Caterina Chiara Franzina (38), Pietro Iemoli (47), Maria Maddalena Pedroli (63), Giacomo Giovanni Sciani (30), Fedele Selvetti (90), Tarcisio Travaini (12) e Gemma Travaini, la più piccola, di appena 2 anni.

Per onorare la memoria di quanti persero la vita in quei tragici eventi, lunedì 16 luglio 2025, a partire dalle ore 20:00, si svolgerà la cerimonia commemorativa. Il corteo partirà dalla località Ponte al Mulino di Buglio in Monte, con la deposizione di fiori alla lapide dei caduti. Successivamente, si proseguirà verso la chiesa per una preghiera in suffragio e, infine, sarà deposta una corona al monumento dei caduti, con gli interventi del Sindaco e del Presidente provinciale ANPI di Sondrio.

Come ha sottolineato il Presidente provinciale ANPI Sergio Spolini, ricordare i fatti del giugno 1944 è fondamentale per mantenere viva la Resistenza, difendere i valori democratici e trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della pace e della libertà, conquiste che furono pagate a caro prezzo.

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