momento complesso

Il settore trasporti chiede interventi immediati per il caro gasolio

Fare il pieno a un mezzo pesante costa 150 euro in più.

Il settore trasporti chiede interventi immediati per il caro gasolio
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Durante i periodi neri del lockdown più duro, l’autotrasporto ha garantito un servizio di interesse pubblico e l’attenzione mediatica è stata giustamente forte ; una interruzione o un rallentamento nei trasporti avrebbe avuto come conseguenza diretta scaffali vuoti nei supermercati e difficoltà di approvvigionamenti.

Momento complesso

Ora proprio quel settore attraversa un momento particolarmente complesso perché gli aumenti vertiginosi delle materie prime riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso e che fa muovere il trasporto merci in Italia.

Caro gasolio

Il prezzo del diesel alla pompa, infatti, è salito in un anno del + 22,3% e il costo del pieno per un mezzo pesante è conseguentemente cresciuto in media di 150,00 euro. Prendendo come riferimento la percorrenza media di un mezzo pesante, il risultato è un aggravio di migliaia di euro l’anno per ogni automezzo.

Provvedimenti immediati

“A tutela di migliaia di piccole e medie realtà attive in questo settore, chiediamo che si mettano in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese – spiega il Presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti – è il tempo di restituire parte di quel “tesoretto”, quantificato in un 1 miliardo di euro, incassato dal Fisco a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti”.

Situazione allarmante

“La situazione è allarmante perché si sta facendo strada l’ipotesi di spegnere i motori perché il rischio è quello di viaggiare in perdita – aggiunge il Presidente della categoria Trasporto di Confartigianato Lombardia Claudio Riva – ed è importante prevedere crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni che per il gas naturale liquefatto LNG per controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno agli autotrasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali”.

Mancano infrastrutture

“Sul nostro territorio il problema è maggiormente amplificato dalla mancanza di infrastrutture viarie e dalle pessime condizioni in cui sono mantenute le poche esistenti – rincara Mattia Dal Cason, Presidente del settore Autotrasporto di Confartigianato Imprese Sondrio.

Non dimentichiamo mai che per accedere in Valtellina e in Valchiavenna vi è una sola strada che, come abbiamo purtroppo più volte avuto modo di constatare, è in condizioni pessime.

Basta un incidente per bloccare totalmente il traffico da e per il nostro territorio isolandoci completamente.

Da anni ci battiamo per cercare di trovare una soluzione che risolva il problema per il medio lungo termine e questo vale anche per la viabilità all’interno della provincia, colme di rotonde che rendono ancora più complicati i trasferimenti di merci e persone. L’auspicio è che si dia la giusta importanza agli operatori del settore.”

 

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