Tirano

Il vescovo lancia un messaggio di unità

Si è conclusa sabato con la Santa Messa celebrata al Santuario di Maria Ausiliatrice in Aprica, la visita pastorale al vicariato di Tirano.

Il vescovo lancia un messaggio di unità
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Si è chiuso sabato scorso, con la Santa Messa celebrata al Santuario di Maria Ausiliatrice in Aprica, alle ore 18.00, la visita pastorale al vicariato di Tirano, la prima di una serie di incontri che porterà il vescovo della diocesi di Como, cardinale Oscar Cantoni, a mettersi a confronto, nei prossimi mesi, con tutti i 30 vicariati della Chiesa comense, per riflettere insieme su come vivere e attuare gli orientamenti emersi dal Libro Sinodale, "Testimoni e annunciatori di Misericordia". Di rientro da questa prima visita pastorale, il cardinale di Como, insieme ai vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda, è stato in Vaticano dal 29 gennaio al 3 febbraio per la "Visita ad Limina Apostolorum".

Le sue parole

Così il vescovo ad Aprica: "Questa celebrazione eucaristica, in questo Santuario mariano, è il comune rendimento di grazie per il dono che il Signore ci ha concesso di sperimentare in questi giorni di grazia, nel corso di questa breve, ma intensa visita pastorale. Qui si è realizzato quello spettacolo di unità, tra sacerdoti da una parte e tra sacerdoti e laici che fa di fratelli e sorelle, provenienti da parrocchie diverse, un solo corpo, unito in Cristo, con molte membra e varie funzioni. Solo Cristo è capace di trasformare una massa di persone in un solo popolo, una sola chiesa di fratelli e sorelle, chiamati a testimoniare ed annunciare la misericordia di Dio. Membra diverse, ma unite da un solo capo che è Cristo, maestro e pastore del suo gregge, chiamate ad edificare qui e ora il corpo di Cristo, sentendosi responsabili gli uni degli altri, coinvolti in una medesima famiglia, la Chiesa. A voi tutte, parrocchie del vicariato di Tirano, raccomando di custodire con gioia il dono del Battesimo, porta di ingresso nella vita cristiana, membri della Chiesa, famiglia dei figli di Dio. Con il dono del battesimo vi accostate a Dio chiamandolo col dolce nome di padre e ancora mediante il battesimo, perché figli amati, diveniamo anche fratelli e sorelle di Cristo e tra di noi, coinvolti a vivere l’avventura della fede in questo tempo di storia sacra quale è il nostro. "Ascendo al padre mio e padre vostro, Dio. Mio e Dio vostro", ha detto Gesù a Maria di Magdala, come abbiamo ascoltato nella prima veglia di preghiera, in quel di Madonna di Tirano. Il battesimo è garanzia per una vita preziosa, offerta a ogni figlio di Dio, che ci riveste di una dignità regale incomparabile. È un dono da custodire e da sviluppare, mediante il quale siamo protesi a crescere in una confidenza di figli, nei confronti di Dio padre, ma insieme ci rende anche fratelli e sorelle tra noi, quindi oggetto delle nostre cure, nel rispetto e promozione dei doni di ciascuno come se fossero propri, perché membri di una sola e unica famiglia".

Battesimo

Custodire il dono del Battesimo "non significa imporlo, ma permettere che altri possano semplicemente constatare la gioia della fede che traspare sui nostri volti, vedendoci contenti e lieti, più fraterni e più umani, dentro un mondo per tanti aspetti disumano, carico di individualismo e di gesti di tanta ferocia, che ci fanno inorridire. Battesimo significa assumere il pensiero di Cristo, coltivato nella lettura meditata delle Sacre Scritture, che ci fa passare da una vita volta ad esclusivo profitto personale, ad una vita che invece si fa dono, che si prende cura di tutti, se ne assumono i pesi e le fatiche altrui. La grazia del battesimo ci procura sentimenti filiali, cosi da permetterci di conoscere il cuore di Dio attraverso le parole stesse di Dio. La comunità cristiana è il luogo dove la parola di Dio scorre con maggiore verità, così da poterla conoscere, amare fino a poterla poi gustare e vivere nella sua completezza. Favorite momenti di incontro tra gruppi di coetanei, tra genitori e figli, tra giovani, per sentirvi tutti persone che attingono alle comuni sorgenti della vita. La grazia del Battesimo vi permette di sperimentare una vera fraternità dove scambiarsi reciprocamente i doni ricevuti e rallegrarsi dei doni degli altri. Cosi crescerete in un reciproco scambio e le persone che vi vedono, anche se lontane dalla fede, saranno attratte dalla vostra benevolenza, dalla vostra simpatia e amicizia". Infine: "La fede in Dio si trasmette come una candela che si accende comunicando la propria fiammella alla candela della persona vicina a noi. Così altri potranno gustare la differenza tra voi e loro per la vostra bontà, pazienza, rettitudine di cuore. Renderete così la vostra comunità veramente attrattiva per quel clima speciale che si respira e che si trasmette con molta semplicità e immediatezza. Fare del libro sinodale "Testimoni di misericordia” un punto di riferimento comune. Lì ci è detto cosa oggi il Signore si attende da noi per costruire insieme una cultura della misericordia".

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