Il caso

Imbrattati i manifesti "La Russia non è un mio nemico" e partone le denunce

Scritte contro Putin sono comparse su quelli affissi a Morbegno

Imbrattati i manifesti "La Russia non è un mio nemico" e partone le denunce
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Ignoti vandali hanno imbrattato, a Morbegno, in Via Forestale, un manifesto che dichiarava: “La Russia NON è il mio nemico”. I promotori hanno fatto scattare la denuncia contro ignoti.

Imbrattati i manifesti "La Russia non è un mio nemico" e partone le denunce

I manifesti sono stati affissi nelle città di Sondrio e Morbegno in data 22 luglio, a seguito di regolare pagamento dei diritti di affissione e svolgimento delle pratiche negli uffici preposti. Rappresentano due mani che si stringono, una con i colori della bandiera italiana, l’altra con quelli della bandiera della Russia.

Questo messaggio probabilmente non è piaciuto a qualche ignoto che ha deciso di imbrattare uno dei manifesti, con frasi di questo tono: “Putin criminale”, “Putin all’Aja”, "Putin invasore. Russia stato terrorista".

I promotori hanno quindi deciso di sporgere denuncia per danneggiamento aggravato ex art. 635 comma 2 codice penale (fatto commesso su cose destinate ad uso pubblico o esposte alla pubblica fede) e per distruzione e deterioramento di affissioni ex art. 664 comma 2 codice penale.

Il commento dei promotori dell'iniziativa

Sulla vicenda così si esprimono i promotori: “Siamo molto dispiaciuti. La maggioranza degli italiani vuole la pace, non odia e non discrimina gli altri popoli. Affermare che “la Russia non è nostro nemico” non significa che vogliamo che la Russia vinca la guerra. Significa che vogliamo che la guerra finisca. In fondo, chiediamo soltanto il rispetto dell’art. 11 della Costituzione italiana, “L’Italia ripudia la guerra”. Invece i politici italiani continuano ad inviare armi, in totale disprezzo della Costituzione”.

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