Agricoltura

In Valdisotto coltivato il grano siberiano o tatarico

Un esperimento riuscito.

In Valdisotto coltivato il grano siberiano o tatarico
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Sotto lo sperone roccioso dove è adagiata la suggestiva e caratteristica chiesa di San Bartolomeo de Castelàz, la Regione Lombardia ha dato in concessione all’azienda agricola Il Vivaio di Santa Lucia, in Valdisotto, una superficie di terreno incolto di circa 10.000 metri quadrati, di cui su circa 6000 è stato seminato il grano siberiano o tatarico.

In Valdisotto coltivato il grano siberiano o tatarico

Un esperimento riuscito, tra lo stesso Il Vivaio (cooperativa della So.la.re.s. di Valdisotto), l’Università degli Studi di Milano - Bicocca, la Fondazione Fojanini di Sondrio, alcuni agricoltori valtellinesi (come l’azienda Raetia - Biodiversità Alpine di Teglio), oltre alla collaborazione esterna di alcuni enti locali. Il progetto prevede il recupero di terreni abbandonati in montagna.

Commento

Recentemente c'è stata la trebbiatura del grano siberiano o tatarico da parte dell’azienda agricola di Andrea Fanchi (Teglio - Sondrio) e siamo riusciti ad intercettare il presidente della stessa So.la.re.s., Matteo Sambrizzi e il suo vice, la dinamica e determinata, Elisa Bonesi; queste le loro parole sul più che ottimo e lodevole progetto.

"Il progetto tataricum è un più che riuscito partenariato tra enti diversi e il coinvolgimento esterno di agricoltori valtellinesi che hanno conservato sementi di varietà autoctone come l’azienda Raetia (Patrizio Mazzucchelli e Greta Roganti, impegnati nella conservazione, in Valtellina, proprio della varietà autoctona di grano siberiano o tatarico ed utilizzata - da noi - come semente) e alcuni enti locali. Inoltre, lo stesso progetto, prevedeva il recupero di terreni abbandonati di montagna (in particolare in Alta Valtellina) e l’occupazione di persone in condizioni di svantaggio".

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